Cascavilla: pensiamo agli stranieri e non ai manfredoniani? Leggere i dati

“IL Comune ‘pensa’ agli stranieri e non agli italiani? Sufficiente documentarsi. Cito solo i provvedimenti di questo ultimo mese: è’ stato approvato u

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IL Comune ‘pensa’ agli stranieri e non agli italiani? Sufficiente documentarsi. Cito solo i provvedimenti di questo ultimo mese: è’ stato approvato un bando pubblico per la gestione di 4 nuovi Centri nell’Ambito. Di questi due a Manfredonia (Un Centro per i minori e un altro per i disabili) nei pressi della Chiesa S. Carlo. Sono stati costruiti ex novo con fondi totalmente europei. E poi il Centro ascolto per le famiglie (aprirà a fine ottobre), dove funzioneranno vari servizi con operatori specializzati (budget in due anni di 140.000 Euro). All’inizio di settembre uscirà il bando di Assistenza Domiciliare Educativa, che impegnerà 443.000 Euro con 12 operatori per 3 anni. Oltre 170.000 euro di contributi straordinari per le povertà (762 famiglie); oltre 120.000 euro per 48 famiglie con sfratto (con graduatoria pubblica e fondi comunali) E ancora, con fondi comunali, soggiorno vacanze per 33 disabili, progetto mare per disabili che frequentano il Centro Cesarano. L’impegno del Comune per le povertà, nonostante i tagli, ha visto un incremento”. Lo dice in una nota inviata in esclusiva a Statoquotidiano l’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Manfredonia, professore Paolo Cascavilla.

L’intervento dell’assessore Cascavilla segue alcune polemiche insorte in seguito alla annunciata apertura della ‘Casa dei Diritti a Siponto’

“La Casa dei Diritti è situata a Siponto, presso una ex scuola elementare, ristrutturata totalmente con Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR). Con gli stessi fondi è finanziata anche la gestione del primo anno. Il progetto prevede l’apertura di uno sportello fisso di informazione e uno sportello mobile, che, con il camper (acquistato con fondi europei), potrà raggiungere i tanti cittadini stranieri che vivono nelle campagne circostanti”.

“Per le attività – aggiunge Cascavilla – voglio richiamare solo 3 aspetti. 1. Gli stranieri non sono tutti extracomunitari, dei circa 1300 registrati all’anagrafe comunale, la maggioranza sono dell’Unione europea: rumeni (il gruppo maggioritario con oltre 400 unità) e poi ucraini, polacchi, bulgari, albanesi… Le donne costituiscono la maggioranza. La presenza femminile est europea è collegata alla crescita della popolazione anziana e alla conseguente richiesta di assistenza domiciliare. Per le badanti sono previste lezioni di lingua italiana, di cucina italiana, di conoscenza dei servizi sociosanitari, previdenziali… Affinché facciano meglio il lavoro che fanno: cura, accompagnamento ai servizi, una cucina che rispetti una dieta equilibrata e mediterranea (Un medico ci ha detto che tra i suoi pazienti assistiti da badanti straniere vi è un aumento di trigliceridi e colesterolo)”.

“2. I minori stranieri (0-15 anni) erano, due anni fa, 120 (l’equivalente di 5 classi!). Si tratta di operare per un difficile lavoro di integrazione; nell’interesse di tutti. 3. E poi è urgente monitorare la presenza nelle campagne, dove vivono non poche famiglie, e qualcuna con molti figli minori. Per gran parte sono di cittadinanza europea. Nella Casa dei diritti, inoltre, saranno date informazioni sui diritti e doveri, si opererà per contrastare lavoro nero e reclutamento di mano d’opera in modo illegale, sarà creata una banca dati per monitorare il fenomeno migratorio in questo territorio, si svolgeranno attività interculturali”.

Infine una delucidazione sull’affidamento della struttura. “La Casa dei Diritti è stata affidata con Bando pubblico lo scorso anno a una ATI (Associazione Temporanea di Impresa) formata dalle cooperative Iris – Aranea, con il partenariato di una decina di soggetti. E con bandi pubblici saranno affidati il LUC, i due Centri presso la S. Carlo, l’ADE e i servizi che scadono in autunno per Assistenza Domiciliare Integrata, PAC, Integrazione Scolastica Disabili… E per partecipare ai bandi bisogna preparare i progetti, impegnarsi.”

“Per il personale da assumere: il numero e la qualifica sono indicati nel Capitolato. L’appaltatore è responsabile delle assunzioni e della qualità del servizio. Al Comune spetta il compito di vigilanza per il rispetto degli impegni contrattuali e della qualità del servizio. E posso assicurare che viene fatto”, conclude l’assessore Cascavilla.
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