Usura. Un arresto a Manfredonia

Ieri sera, la Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato P.S. di Manfredonia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei conf

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Ieri sera, la Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato P.S. di Manfredonia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Michele Mansi, 32 enne di San Giovanni Rotondo ma residente a Manfredonia, ritenuto responsabile dei reati di usura e tentata estorsione, nonché danneggiamento e minaccia aggravata nei confronti di una vittima trovatasi in difficoltà economiche. Il presente procedimento penale nasceva lo scorso gennaio 2013 quando presso il Commissariato P.S. di Manfredonia una persona sporgeva denuncia a carico di ignoti per danneggiamento aggravato e minacce. L’uomo ha raccontato un grave episodio minatorio, ossia il danneggiamento della sua auto, nel cui abitacolo ignoti avevano lasciato una busta contenente cinque proiettili cal. 9X21 ed un biglietto riportante gravi minacce di morte per lui ed i suoi familiari.

La vittima, dapprima impaurita e timorosa, ha successivamente indirizzato i suoi sospetti nei confronti dell’odierno arrestato, usuraio che gli aveva effettuato un prestito nell’ottobre del 2011 e che continuava a tormentarlo anche dopo la completa restituzione dei soldi prestati e dei relativi interessi “a strozzo” pattuiti. La vittima rivelava agli agenti infatti che, seppur avesse completamente liquidato il prestito, Mansi avrebbe preteso la dazione di un’ulteriore somma di 2mila euro. Dopo un’attività info-investigativa, per appurare che Mansi potesse detenere presso la sua dimora armi o strumenti atti ad offendere, il personale operante effettuava una perquisizione presso la sua dimora. L’atto dava esito negativo per la ricerca delle armi, ma si rinvenivano elementi di interesse investigativo relativamente all’attività usuraria del Mansi, cuoco durante il periodo estivo presso un lido di Mattinata, aiutante allevatore del suocero durante il periodo invernale. Sono stati rinvenuti, infatti, un assegno bancario in bianco, postdatato e firmato dal titolare di un’azienda edile locale ed in merito a tale titolo, nell’immediatezza il Mansi asseriva di avere, qualche mese addietro prestato una somma di denaro, ricevendo a garanzia l’assegno in questione, lasciando in bianco il campo relativo del beneficiario. Inoltre, su di una matrice di un blocchetto di assegni risultava essere stato staccato un assegno intestato ad un locale commerciante di calzature; anche in questa circostanza Mansi riferiva di aver concesso del denaro ad un  commerciante e del prestito, su di una vecchia agenda, rinvenuta in un locale presso la masseria in uso all’odierno arrestato, erano riportati tutti i conteggi, dai quali si intuiva la data del prestito e quello della scadenza con un esoso incremento economico rispetto alla somma prestata, tasso di interesse più che usurario.

Di fronte all’evidenza dei titoli di credito rinvenuti, senza essere interpellato, quasi a giustificarsi il Mansi asseriva di essere “un benefattore”, che prestava soldi senza alcun compenso, ma appariva chiaro che l’agenda era un promemoria di alcuni dei prestiti concessi a persone in difficoltà economica.

Dopo gli accertamenti di rito il MANSI Michele è stato associato alla Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
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