Caroli: firmato accordo su proroga ammortizzatori in deroga

L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, comunica che è stato firmato l’Accordo sulla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per i primi tre mesi de

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L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, comunica che è stato firmato l’Accordo sulla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per i primi tre mesi del 2014. “Ringrazio le parti sociali – scrive Caroli – per il positivo contributo offerto in una situazione di estrema delicatezza, resa ancor più difficile dalla assoluta mancanza di indicazioni sulle regole da seguire per i rinnovi degli ammortizzatori da parte del Governo nazionale.

 

Aspettiamo da un anno il decreto Ministeriale che dovrebbe fissare i criteri per la concessione degli ammortizzatori in deroga, decreto la cui bozza presentata dal Governo è stata ritenuta irricevibile sia dalle Regioni che dalle parti sociali”.

Prosegue: “all’incertezza sulle risorse – mancano ancora i finanziamenti per la chiusura del 2012 e del 2013 – si aggiunge, quindi, quella sulle regole. In questo quadro le parti sociali della Regione Puglia hanno inteso offrire un’ancora di certezza alle imprese e ai lavoratori pugliesi, almeno con riferimento alla Cassa Integrazione in deroga, prevedendo la proroga delle regole stabilite per il 2013 al primo trimestre del 2014. Le imprese potranno quindi presentare le domande di Cassa in deroga per il periodo 1 gennaio – 31 marzo 2014 secondo le procedure che ben conoscono avendole già utilizzate lo scorso anno”.

“Quanto alla mobilità in deroga – continua – le parti sociali e la regione, dopo aver ribadito la necessità che il Governo provveda ad assicurare finanziamenti adeguati per la copertura integrale delle istanze 2013, hanno concordato di rinviare, per la definizione della relativa disciplina, ad un nuovo incontro che si terrà a metà del mese di febbraio 2014”.

“La Regione Puglia – conclude – continuerà la battaglia insieme alle parti sociali per cambiare le politiche di protezione del lavoro da parte di questo governo, che oggi determinano un abbandono delle aziende in difficoltà e che corrono il rischio di lasciare nella disperazione migliaia di lavoratori”.

Redazione
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