Un progetto per contrastare le dipendenze patologiche. Lo ha realizzato il Piano Sociale di Zona. Un'attività di prevenzione a vasto raggio che mira a
Un progetto per contrastare le dipendenze patologiche. Lo ha realizzato il Piano Sociale di Zona. Un’attività di prevenzione a vasto raggio che mira a coinvolgere l’intera cittadinanza, il mondo associativo, le scuole, i luoghi di lavoro ed anche i luoghi informali di aggregazione dei ragazzi (piazze, muretti, parchi pubblici).
“Il fenomeno delle dipendenze – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali, Paolo Cascavilla – è in crescita, si sviluppano nuove patologie (gioco) o tornano a crescere e assumono nuove forme quelle “vecchie” (alcolismo)”.
L’inizio delle attività ha visto un incontro presso la sede dei Servizi sociali, dove erano presenti rappresentanti dell’Ufficio di Piano, del SerT e gli operatori della cooperativa che curerà questo servizio (due psicologhe e due educatrici).
Sono state esposte le linee di azione degli interventi che prevedono, nei 4 Comuni dell’Ambito, attivazione di punti di ascolto; corsi di formazione sulle dipendenze patologiche rivolte ai genitori, operatori sociali, educatori, referenti di aziende, gestori di pub e locali frequentati dai giovani; attivazione di Centri di Informazione e Consulenza psicologica (CIC) nelle scuole superiori dei 4 Comuni dell’Ambito territoriale (Manfredonia, Monte S. Angelo, Mattinata, Zapponeta). Inoltre sono previsti percorsi di animazione nelle scuole elementari e medie, animazione territoriale e sensibilizzazione sui temi delle dipendenze nei luoghi dove si riscontrano la necessità e l’urgenza.
Di particolare rilievo sono le “Life skills” e la “Peer education”.
Le Life skills sono abilità/capacità che ci permettono di acquisire comportamenti positivi con cui si possono affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana. E sono capacità che si possono sviluppare nei banchi di scuola mediante un lavoro educativo attento e costante.
La Peer education (educazione tra pari) è una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra i membri di un gruppo. Ed è particolarmente importante nella fase adolescenziale, dal momento che il gruppo dei pari gioca in questa fase della vita un ruolo importante.
I punti di ascolto sono concepiti come centri propulsivi per organizzare una serie di iniziative, finalizzate a coinvolgere l’intero territorio, con attività di sensibilizzazione, capaci di rispondere alle esigenze e agli interessi della popolazione.
I Servizi sociali hanno sottolineato la necessità di utilizzare tutte le occasioni presenti nell’Ambito, il Patto della Città, gli incontri con le associazioni, con le famiglie.
Si è convenuto sulla flessibilità degli interventi e sull’autonomia del gruppo di lavoro, che dovrà produrre nuove idee, dovrà rapportarsi con gli operatori dei servizi, ma dovrà anche aprire nuove prospettive per i genitori e gli educatori nel contrastare un fenomeno in forte crescita.
Si è programmato un incontro il 17 aprile con i rappresentanti delle scuole, delle associazioni, delle parrocchie per presentare il progetto complessivo e raccogliere suggerimenti e ulteriori proposte.
Il primo punto di ascolto è stato posto presso il Laboratorio Urbano Culturale (LUC) “Peppino Impastato” tutti i giorni della settimana, dal lunedì al venerdì, secondo il seguente calendario.
Lunedì: 17,30 – 20,00 Dora Castigliego, psicologa
Martedì: 16,00 – 20,00 Damiana Bisceglia, educatrice
Mercoledì: 17,00 – 20,30 Samanta Dentico, psicologa
Giovedì: 17,00 – 20,00 Samanta Dentico, psicologa
Venerdì: 16,00 -19,00 Enrica Colucci, educatrice.
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