La Mafia innominabile

E' il titolo del libro del Procuratore di Lucera Domenico Seccia nel quale è tracciata l’evoluzione dalla faida alla mafia garganica. Sarà presentato

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E’ il titolo del libro del Procuratore di Lucera Domenico Seccia nel quale è tracciata l’evoluzione dalla faida alla mafia garganica. Sarà presentato venerdì 24 febbraio all’Auditorium dei Celestini dal sindaco Angelo Riccardi e dal giornalista Sandro Ruotolo presente l’Autore.

E’ l’altra faccia del Gargano. Quella truce e violenta della faida-mafia venuta negli ultimi decenni sempre più prepotentemente alla ribalta. Una retaggio che viene da lontano e che si pone in netto contrasto con il Gargano risplendente e laborioso sviluppatosi sulla scia del turismo. Una forte realtà di progresso contro una cultura del male difficile da annientare.
A tracciare un profilo crudo, senza veli, documentato di quel cancro che si è insinuato nei meandri più nascosti della Montagna del sole, è un libro scritto da Domenico Seccia, Procuratore capo del Tribunale di Lucera, “La mafia innominabile”, 164 pagine, edito da La Meridiana.
Un funzionario dello Stato impegnato in prima linea nella lotta ad un fenomeno che nato dalla più atavica attività delittuosa quale è stata quella del furto di animali, si è andato evolvendo passando attraverso il contrabbando per approdare al traffico e spaccio di stupefacenti. Un mondo a sé dove le primitive forme di abigeato hanno fatto da scuola per una delinquenza spietata e sterminatrice che ha continuato ad usare quei metodi di sopraffazione per conquistare spazi di supremazia. Una drammatica situazione contrappuntata da una lunga teoria di morti ammazzati con le modalità più tracotanti e spettacolari che partendo da Monte Sant’Angelo e San Nicandro Garganico si è espansa a San Marco in Lamis, Vieste, Mattinata fino a Manfredonia.
Una delinquenza avanzata che anche nelle aule giudiziarie, annota Seccia, si stentava a connotare come mafia. Un movimento innominabile. Un percorso complesso, tortuoso di morte e terrore che il Procuratore Seccia tratteggia ricordando fatti e sentenze che alla fine hanno dimostrato che anche sul Gargano la mafia ha preso piede favorita da quella malintesa cultura del silenzio.
Il messaggio che l’autore del libro vuole fare arrivare è quello tendente ad attivare la responsabile consapevolezza che si è di fronte non ad una rituale faida tra pastori, bensì ad un cruento scontro di mafia. Una presa d’atto che ha prodotto il rafforzato impegno delle forze di polizia e della magistratura. Non a caso a Manfredonia è stata destinata una sezione staccata della DDA.
“La mafia immobile” squarcia dunque un velo su un mondo dalle mille sfaccettature inquietanti che sarà analizzato nel corso di un incontro con il Procuratore Domenico Seccia organizzato dal sindaco Angelo Riccardi, con la partecipazione critica del giornalista Sandro Ruotolo stretto collaboratore di Michele Santoro, autore tra l’altro di numerose inchieste sulla mafia. L’appuntamento è per venerdì 24 febbraio, alle ore 18, all’auditorium comunale dei Celestini.
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