La Sovrintendenza vuole spostare le stele da Bovino a Manfredonia. Dedda: Devono fare i conti con un paese intero

La Sovrintendenza ai Beni archeologici di Taranto scrive al sindaco di Bovino per avvisarlo che le quattro stele antropomorfe custodite nel Museo Civi

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La Sovrintendenza ai Beni archeologici di Taranto scrive al sindaco di Bovino per avvisarlo che le quattro stele antropomorfe custodite nel Museo Civico dovranno essere trasferite al Museo archeologico di Manfredonia e che a Bovino verranno sostituite con i calchi delle stesse. Una notizia che ha fatto andare su tutte le furie il primo cittadino del borgo dei Monti Dauni, Michele Dedda. “Le stele sono nostre e nessuno le porterà via. Come i grifoni ad Ascoli Satriano, le stele antropomorfe fanno parte del patrimonio storico-culturale e archeologico della nostra città. Se il Ministero per i Beni Culturali dovesse prendere questa decisione dovrà fare i conti con l’intera comunità. A Manfredonia dovranno portare con le stele anche noi amministratori e tutti i cittadini”. Dedda ha immediatamente risposto al Sovrintendente Luigi La Rocca dicendo “che è assurdo quello che vogliono fare. Esporre le nostre stele, donateci nel 1925 dalla famiglia Gesualdi, in maniera permanente, in un altro museo situato in un territorio non avente assolutamente alcuna attinenza con l’area del loro rinvenimento non ha nessun senso. C’è la totale disapprovazione di questa Amministrazione circa il provvedimento che si intende adottare in quanto tale decisione porta alla spoliazione di un unicum che rappresenta il nucleo più importante dell’intera collezione museale di Bovino. Tra l’altro  – aggiunge il sindaco – non è stato considerato che la collezione delle stele in questione è stata “donata” al Comune di Bovino, per il museo civico e con condizioni vincolanti, dagli eredi del defunto Pasquale Gesualdi, che le rinvenne nei terreni di propria proprietà. in località Sterparo. Quindi invito la Sovrintendenza a  non far rimuovere le stele da questo Comune e, se proprio indispensabile, far  esporre i loro calchi nel museo nazionale di Manfredonia. Sono molto rammaricato per tale decisione e, per lo spirito di collaborazione che da sempre è intercorso tra le parti. Questa Amministrazione  – conclude Dedda – vorrebbe evitare di rivolgersi al Ministero per i Beni Culturali, alle altre autorità tutorie ed all’opinione pubblica   per lamentare il notevole danno che si verrebbe a creare a questo territorio la cui economia, per una buona parte, è basata sul turismo culturale”. Attualmente nel Comune di Bovino, che si fregia dei titoli di “Uno dei Borghi più belli d’Italia” e “Bandiera Arancione”, vi sono il museo civico, che è a prevalenza archeologica, il museo diocesano, il museo della civiltà contadina, inoltre, con finanziamento della Regione Puglia, è in corso l’allestimento di un importante museo delle armi. Dedda per l’occasione ha chiesto alla Soprintendenza la restituzione  di due stele che si trovano presso il museo nazionale di Taranto e la stele che si trova presso il museo civico di Foggia, in quanto facenti parte del gruppo delle stele rinvenute dallo stesso Gesualdi. Chiesta anche la restituzione dei reperti archeologici del neolitico ed eneolitico prelevati già da molto tempo dalla Soprintendenza dal museo civico di Bovino  per l’esposizione in una mostra temporanea che si stava organizzando presso il museo nazionale di Manfredonia. Una parte di questi reperti rientra tra i materiali facenti parte del nucleo iniziale del museo istituito nel 1925

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