Puglia, edilizia sempre più a rischio: aumentano gli infortuni

I dati diffusi da Inail Puglia mostrano un incremento degli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni: tra gennaio e settembre 2025 sono

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I dati diffusi da Inail Puglia mostrano un incremento degli infortuni sul lavoro nel settore delle costruzioni: tra gennaio e settembre 2025 sono state registrate 1.363 denunce, contro le 1.281 dello stesso periodo del 2024, con un aumento del 6,4%.Nel 2024, sull’intero anno, gli infortuni denunciati in edilizia sono stati 2.028, per una media di oltre cinque casi al giorno. Considerando tutti i settori, le denunce nella regione nei primi nove mesi del 2025 ammontano a 20.662.I dati sono stati presentati durante il seminario conclusivo del percorso “Di lavoro si vive”, tenuto nella sede regionale dell’Inail e promosso dalla Cgil Puglia, dalle categorie di settore e da Smile Puglia.“Questi numeri dicono che non possiamo abbassare la guardia – afferma Ignazio Savino, segretario generale della Fillea Cgil Puglia -. La crescita dei cantieri non deve tradursi in ritmi accelerati, sovraccarichi e mancata formazione, elementi che incidono sui rischi nei luoghi di lavoro. Le cause più frequenti degli incidenti restano le cadute dall’alto e i carichi sospesi”.Savino richiama inoltre l’attenzione sulle malattie professionali “legate a posture usuranti e all’esposizione a materiali come l’amianto, ancora presente in molti edifici. Il quadro è aggravato dalla precarietà, dal lavoro nero e grigio e dalle difficoltà dei lavoratori stranieri nel segnalare situazioni di rischio. Anche la ridotta capacità d’investimento delle piccole imprese incide sugli standard di sicurezza”.“Continueremo a fare la nostra parte, con percorsi di prevenzione, enti bilaterali e patronati», conclude Savino, che sollecita un confronto con il nuovo governo regionale per definire standard più elevati, introdurre turnazioni utili a sostenere l’occupazione e avviare una patente a punti per escludere dalle gare pubbliche le imprese non in regola.Il sindacato critica inoltre le misure nazionali sulla liberalizzazione dei contratti e del subappalto e conferma l’adesione allo sciopero del 12 dicembre indetto dalla Cgil.

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