Quattro anni fa, l’allarme era stato lanciato ma non raccolto. Oggi, il Gargano fa i conti con la Xylella fastidiosa, che ha raggiunto il cuore de

Quattro anni fa, l’allarme era stato lanciato ma non raccolto. Oggi, il Gargano fa i conti con la Xylella fastidiosa, che ha raggiunto il cuore del Promontorio, dopo essere avanzata inesorabilmente dal Salento verso nord. Il primo focolaio ufficiale è stato individuato a Cagnano Varano, dove i controlli hanno confermato la presenza del batterio in 97 ulivi, dopo un primo accertamento su 47 piante infette. Ma i numeri potrebbero essere anche molto più alti.L’allarme del 2020 rimasto inascoltato
Era il 23 dicembre 2020 quando Vincenzo Murgolo, allora assessore comunale all’Agricoltura di Vico del Gargano, scriveva una nota indirizzata al presidente della Regione Michele Emiliano e all’assessore regionale Donato Pentassuglia. In quella comunicazione, Murgolo chiedeva se fossero stati avviati monitoraggi capillari e se fossero stati riscontrati segnali di diffusione del batterio nel Foggiano, sollecitando un incontro urgente per pianificare misure di contenimento.Pochi mesi dopo, l’esponente di Fratelli d’Italia segnalava un’altra criticità: la gestione dei residui di potatura degli ulivi, indispensabile per frenare la propagazione della Xylella. “Il tempo – commenta oggi Murgolo – ha purtroppo dato ragione a quegli allarmi rimasti senza risposta. Non servivano profezie, ma ascolto e prevenzione. Ora dobbiamo correre ai ripari con serietà e unità”.Task force contro la Xylella: il sostegno di Murgolo al Parco del Gargano
L’esponente di Fratelli d’Italia ha espresso pieno sostegno al commissario del Parco Nazionale del Gargano, Raffaele Di Mauro, che ha annunciato la creazione di una task force interistituzionale per contrastare la diffusione del batterio. L’obiettivo è riunire enti, competenze e risorse in una strategia condivisa di difesa del territorio. “Finalmente un segnale concreto dopo anni di inerzia e sottovalutazioni – sottolinea Murgolo –. La Xylella non è solo una malattia delle piante, ma una ferita che attraversa la storia e la cultura del nostro territorio”.Una sfida per salvare economia e identità del Gargano
La diffusione del batterio rappresenta una minaccia per l’economia agricola, ma anche per l’identità paesaggistica del Gargano, dove l’olivo è simbolo di tradizione e memoria. “Serve una mobilitazione corale – conclude Murgolo – tra istituzioni, scienza e comunità locali. Il tempo delle promesse è finito: è l’ora del coraggio, dell’ascolto e dell’azione”.

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