Almeno 8-9 persone riconducibili alla criminalità organizzata, in particolare a quella del Gargano. Ma anche gente appartenente allo stesso nucleo

Almeno 8-9 persone riconducibili alla criminalità organizzata, in particolare a quella del Gargano. Ma anche gente appartenente allo stesso nucleo familiare, coincidenza singolare in una selezione cui hanno partecipato circa 5mila persone. Anche per questo le 110 assunzioni interinali che la Sanitaservice Foggia ha affidato alla multinazionale Randstad potrebbero essere oggetto di approfondimenti giudiziari: i carabinieri, che già a inizio agosto avevano raccolto alcune denunce molto circostanziate, stanno predisponendo una informativa che verrà girata alla Procura di Foggia e alla Dda di Bari.Anche la Asl Foggia, come ha confermato ieri il dg Antonio Nigri, sta svolgendo approfondimenti e ha chiesto casellario e carichi pendenti di tutti gli interinali, assunti per tre mesi per sostituire il personale in ferie. Oltre alle sorelle dei boss (Dina Francavilla, sorella di Antonello ed Emiliano e moglie di Mario Lanza, e Grazia Romito, sorella di Mario Luciano, ucciso nella strage di S. Marco in Lamis) è emersa la presenza negli elenchi di persone imparentate con gente del clan Li Bergolis. Ad esempio di Carmela Totaro, madre di Pasquale detto «Farfaridd», luogotenente a Monte S. Angelo del boss Enzo Miucci che era sfuggito al blitz «Mari e Monti» consegnandosi ai carabinieri alcuni giorni dopo. La donna (incensurata) è assegnata come soccorritrice a una postazione del Gargano, non lontano da dove sono assegnate altre due parenti di elementi di primo piano della mafia garganica. Una situazione esplosiva.

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