Niente spettacolo, niente musica, niente luci sul palco. Davanti a un territorio ferito, in fiamme e sotto attacco, la Bottega degli Apocrifi ha s

Niente spettacolo, niente musica, niente luci sul palco. Davanti a un territorio ferito, in fiamme e sotto attacco, la Bottega degli Apocrifi ha scelto il silenzio e l’ascolto. Annullato per “lutto cittadino” il cameo musicale su Vivaldi previsto per domenica sera nell’ambito del Manfredonia Festival, presso il porto turistico Marina del Gargano. Al suo posto, un’assemblea cittadina aperta a tutti, per guardarsi negli occhi e decidere insieme come reagire a una stagione di violenza che sembra non finire mai.
“Annulliamo l’evento artistico in programma e proclamiamo il nostro lutto cittadino” – si legge nella nota diffusa dagli Apocrifi – “perché non si può far finta di nulla mentre brucia la nostra terra, mentre si consuma un attacco sistematico alla bellezza e alla speranza”.Dal teatro alla piazza: un invito collettivo a resistere
L’appuntamento resta confermato per domenica 20 luglio alle ore 20, nello spazio degli Apocrifi a Marina del Gargano. Ma cambia completamente forma: non più il previsto “Vivaldi, il prete rosso (di capelli)”, inserito nel cartellone “Mille di queste notti”, ma un momento di incontro, ascolto, presa di coscienza e proposta. Un’assemblea cittadina, convocata da chi ha fatto del teatro uno strumento di comunità e di visione.
“Ci ritroviamo per sapere quanti siamo, per capire chi non si volta dall’altra parte, chi non si accontenta di un commento sui social”, dichiarano Cosimo Severo e Stefania Marrone, anime della compagnia. “Lo facciamo per non dimenticarlo nel momento in cui le nostre battaglie – promettiamo saranno ininterrotte – ci sembreranno troppo deboli. Perché di solitudini si nutre la debolezza”.Manfredonia ferita: 800 ettari distrutti e la firma criminale
Le ragioni della protesta sono scolpite nelle cronache delle ultime settimane. Brucia l’Oasi Lago Salso, con oltre 800 ettari di natura cancellata, nidi e fauna devastati. È tornato a bruciare anche il cuore della pineta di Siponto, proprio ora che stava tornando spazio pubblico per i cittadini. Bruciano le ecoballe nella zona industriale e, a completare il quadro, si susseguono le auto incendiate o raggiunte da proiettili. È la solita, tragica firma della criminalità organizzata, che torna a farsi sentire con ferocia, come se nulla fosse cambiato.
Per gli Apocrifi, tutto questo non può essere normalizzato né dimenticato. “Ci serve contare i nostri corpi e i nostri sguardi – affermano – per ricordarlo a chi crede di poter disporre a suo piacimento di questa terra, dei suoi cittadini e del suo futuro”.
Dalla scena alla coscienza collettiva
Quella degli Apocrifi non è solo una scelta simbolica. È un gesto politico, culturale, umano. È la scelta di trasformare un evento teatrale in un atto civile, di fronte a un’emergenza che non riguarda solo l’ambiente, ma la tenuta stessa del patto sociale tra territorio, cittadinanza e istituzioni.
Nel silenzio lasciato da Vivaldi, a parlare sarà la città. Quella che non si arrende, che vuole contarsi, e che non ha paura di guardare in faccia chi la sta bruciando.


COMMENTI