PESCATORI MULTATI PER DEPOSITO RIFIUTI SULLE BANCHINE DEL PORTO

NELLA ormai lunga e variegata disputa tra pescatori e Autorità marittima, si aggiunge un altro caso che fa discutere. A renderlo di pubblico dominio

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NELLA ormai lunga e variegata disputa tra pescatori e Autorità marittima, si aggiunge un altro caso che fa discutere. A renderlo di pubblico dominio il consigliere comunale Giuseppe Marasco, con una nota inviata al sindaco di Manfredonia Domenico La Marca, con la quale chiede un incontro tecnico in aula consiliare con i rappresentanti istituzionali e i responsabili delle cooperative dei pescatori, per approfondire il caso relativo ai rifiuti raccolti in mare e portati a terra depositati sulle banchine del porto.
UNA PRATICA, quella del deposito a terra dei rifiuti, in particolare quelli di plastica, finita nel mirino sanzionatorio dell’Autorità marittima e contestata dai pescatori autori di tale condotta, contravvenzionati con la somma di 6.500 (seimilacinquecento) euro, a norma dell’articolo 192 del decreto legislativo 152/206 che prescrive il divieto dell’”Abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo”.
A INCAPPARE in tale divieto sono stati diversi pescatori che si sono visti sanzionati con una ammenda consistente (la minima della massima prevista di 26mila euro) un servizio che ritenevano meritorio, quello cioè di raccogliere rifiuti non pericolosi, essenzialmente di plastica finiti nelle reti da pesca, inserirli in appositi sacchetti che, una volta a terra, hanno depositato nelle adiacenze dei cassonetti di raccolta di rifiuti presenti presso il porto commerciale di Manfredonia.
VA RICORDATO che recentemente (il 14 gennaio scorso) il Comune di Manfredonia e l’Autorità di sistema portuale, hanno sottoscritto un protocollo col quale, risolvendo un annoso problema, si assegna all’Ase il servizio di igiene urbana nelle aree portuali.
LA PROTESTA dei pescatori in merito alle sanzioni ricevute, fonda le ragioni nella cosiddetta “Legge salvamare”, la n. 60 del 17.05.2022, pubblicata in G.U. n. 134 del 10.06.2022, che «prevede – richiama il consigliere comunale Marasco nella nota inviata al sindaco – un complesso di misure volte al risanamento dell’ecosistema marino, allo sviluppo di una economia circolare sul trattamento dei rifiuti e alla sensibilizzazione della collettività sulle tematiche ambientali. La finalità dichiarata dal legislatore è quella di promuovere modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune».
I PESCATORI sanzionati per il deposito di rifiuti pescati in mare e depositati a terra nei pressi degli appositi cassonetti di raccolta, identificati attraverso le telecamere di video sorveglianza installate nell’ambito portuale, hanno presentato ricorso avverso al provvedimento dell’Autorità marittima. «Si vedrà nello specifico – rimanda Marasco – le ragioni dell’intervento sanzionatorio a carico dei pescatori rei di aver sottratto al mare rifiuti che oltre ad inquinarlo, costituiscono un pericolo per il patrimonio ittico. In quest’ottica il legislatore ha emanato la “Legge salvamare” con l’esplicito fine di salvaguardare e risanare l’ecosistema marino con la sensibilizzazione di chi vive innanzitutto sul mare alle tematiche ambientali. È pertanto paradossale, a meno di particolari procedurali che sfuggono e che dovranno accertare e dirimere le autorità preposte. Anche perché – annota l’esponente politico Marasco – tale comportamento virtuoso dei pescatori non prevede alcuna erogazione in denaro ma tuttalpiù l’assegnazione di un attestato di riconoscimento dell’impegno svolto a tutela dell’ambiente mediante una pesca sostenibile».
Michele Apollonio

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