Regione Puglia: Consiglieri Regionali 40 e non 50

I Consiglieri Regionali dovrebbero essere 40 e non 50. Questo è il dato di fatto che emerge chiaramente dall’attuale situazione demografica della

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I Consiglieri Regionali dovrebbero essere 40 e non 50. Questo è il dato di fatto che emerge chiaramente dall’attuale situazione demografica della Puglia.

La popolazione è scesa sotto la soglia dei quattro milioni di abitanti, eppure il Consiglio regionale continua a contare 50 seggi, un numero che andrebbe ridotto per adeguarsi alla normativa nazionale e per garantire una gestione più efficiente e meno onerosa della politica regionale.

Ma perché questa riduzione non viene attuata? La politica pugliese sembra non voler rinunciare alle proprie poltrone, dimostrando ancora una volta una resistenza al cambiamento che non trova giustificazione né economica né istituzionale.

I Consiglieri Regionali dovrebbero essere 40 e non 50, e questo non comporterebbe alcuna riduzione della qualità della rappresentanza.

Al contrario, eliminare dieci seggi significherebbe responsabilizzare maggiormente chi resta e garantire un risparmio per le casse pubbliche, stimato in oltre sei milioni di euro in una legislatura quinquennale.

Il problema dell’assenteismo in Consiglio Regionale

Uno degli argomenti centrali a sostegno della riduzione dei seggi è il tasso di assenteismo registrato tra i consiglieri regionali.

Se già oggi alcuni eletti non partecipano attivamente alle sedute del Consiglio, che senso ha mantenere 50 poltrone?

Dati recenti evidenziano come una percentuale significativa dei consiglieri diserti le assemblee o si presenti solo per il voto senza contribuire realmente ai lavori dell’aula.

Ridurre il numero dei consiglieri significherebbe selezionare una classe politica più responsabile, più presente e più attenta alle esigenze della Puglia.

La responsabilità della politica e dei partiti

La questione non riguarda solo il Consiglio regionale e il presidente Michele Emiliano, ma coinvolge direttamente i partiti politici.

Diminuire il numero dei consiglieri da 50 a 40 significherebbe dimostrare che la politica non è solo l’arte dell’occupazione delle poltrone, ma un servizio per i cittadini.

I partiti hanno l’opportunità di dimostrare che il loro obiettivo non è solo spartirsi i seggi disponibili, ma garantire una gestione più efficiente delle istituzioni.

Se i sacrifici vengono chiesti ai cittadini, è giusto che anche la politica faccia la sua parte.

I consiglieri regionali dovrebbero essere 40 e non 50, e questa scelta sarebbe un segnale di trasparenza e rispetto verso la comunità pugliese.

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