Ieri sera, al Cine-Teatro San Michele, ho avuto il piacere di assistere alla commedia in vernacolo "Jì che bèlle Natéle", scritta e diretta da Vit
Ieri sera, al Cine-Teatro San Michele, ho avuto il piacere di assistere alla commedia in vernacolo “Jì che bèlle Natéle”, scritta e diretta da Vittorio Tricarico. Una storia vivace e autentica, capace di raccontare con leggerezza e ironia le dinamiche – spesso esilaranti – di una famiglia allargata, o meglio, “extra large”. Attraverso dialoghi sapientemente costruiti e situazioni comiche al limite del paradosso, la commedia ha regalato al pubblico momenti di puro divertimento, accompagnati da spunti di riflessione sui legami familiari.
Un plauso va alla compagnia TeatroCinque, che con passione e dedizione ha portato in scena uno spettacolo capace di coinvolgere e far sorridere spettatori di tutte le età. Il loro lavoro non è solo un atto di amore per il teatro, ma anche un impegno nel mantenere vive le tradizioni linguistiche e culturali della nostra città.
Le compagnie amatoriali come TeatroCinque rappresentano una risorsa preziosa per il panorama culturale di Manfredonia, che non solo arricchiscono l’offerta teatrale locale, ma svolgono un ruolo fondamentale nella valorizzazione del dialetto e delle storie che fanno parte della nostra identità.
Come assessora al Welfare di Comunità e Cultura, sono fermamente convinta che le realtà teatrali locali siano un pilastro del nostro patrimonio immateriale. Investire nella loro crescita significa non solo preservare le tradizioni, ma dare spazio a nuove espressioni artistiche che raccontano la nostra comunità e rafforzano il senso di appartenenza, rendendo il nostro territorio un esempio di vivacità culturale.
Maria Teresa Valente
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