Salva Casa: in Puglia al via il tavolo tecnico con i Comuni, le associazioni e gli ordini professionali

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“In Italia abbiamo un problema, che è il DPR 380 del 2001: dall’essere il testo unico sull’edilizia è diventato il raccoglitore di una galassia eterogenea di norme, provocando non pochi disagi e problemi per tutti gli operatori del settore”. Lo ha dichiarato in una nota il consigliere delegato all’Urbanistica della Regione Puglia, Stefano Lacatena, durante l’audizione in V Commissione consiliare sul decreto Salva Casa.

“Noi legislatori regionali abbiamo, quindi, un compito: cercare di allineare la normativa regionale a quella nazionale, con il preciso obiettivo di semplificare e coordinare i due livelli di legislazione. Dai sottotetti alla doppia sanatoria: c’è un numero elevato di questioni disciplinate dallo Stato e dalla Regione. Un ginepraio che spetta al governo nazionale risolvere in maniera definitiva, ordinando la disciplina su tre punti principali: abbiamo bisogno di una legge sull’urbanistica uguale per tutto il territorio nazionale, di un’unica legge anche sulla rigenerazione urbana e abbiamo bisogno che venga ripreso il progetto di legge di modifica del DPR 380 per modernizzarlo e renderlo all’altezza delle attuali sfide”, ha detto Lacatena.

“La Regione non resterà ferma e siamo pronti a fare la nostra parte: per questo, convocherò, a strettissimo giro, il tavolo tecnico con i Comuni, le associazioni del settore e degli ordini professionali. Faremo ciò che mi auguro faccia anche il governo nazionale: cercare di semplificare la normativa. Sul serio, senza slogan, perché deve essere un obiettivo concreto.”, ha concluso il consigliere della Regione Puglia.
Salvini: entro novembre arriverà il prontuario del MIT sul Salva Casa

Ricordiamo che nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’ANCI, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che “arriverà entro novembre – tanti sindaci l’hanno chiesto e ci sta lavorando il legislativo del Ministero – una sorta di mini manuale di accompagnamento per non lasciare gli uffici tecnici comunali e i sindaci in balia della discrezionalità su come applicare il Salva Casa, su quali interventi andare a sanare e regolarizzare, in cambio di quali cifre richieste.

Arriverà il prontuario per l’uso, ma tenete presente che il Salva Casa non è un condono. Parlavo con i responsabili del Comune di Roma, siamo l’unico paese occidentale dove ad oggi sono aperti tre condoni edilizi. Il solo Comune di Roma ha 170.000 pratiche giacenti e riescono a lavorarne 6.000 all’anno. Alcune di queste sono risalenti a metà degli anni ’80. Pensiamo anche all’introito per le casse comunali, fatta una media di 3 o 4mila euro per intervento, di quante leggi di bilancio e di quanti esercizi di bilancio per i comuni potrebbero essere portati a casa”, ha detto Salvini.

“Conto che con questa interpretazione autentica del Ministero il Salva Casa possa essere messo a terra sulle grondaie, sui sottotetti, sulle verande, sui gradini, sui caminetti, su tutto quello che è interno e non va a incidere su aspetti che ovviamente non possono competere al mio Ministero”, ha concluso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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