Regione Puglia “virtuosa” per controllo e repressione delle ecomafie

“Il nostro è un sistema capillare e quotidiano di controllo e repressione, che con tutta evidenza ben funziona. La Puglia si avvale di una normativa

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“Il nostro è un sistema capillare e quotidiano di controllo e repressione, che con tutta evidenza ben funziona. La Puglia si avvale di una normativa molto rigida ed efficace di presidio sui territori e di questo ci ha dato anche atto il presidente nazionale di Legambiente Ciafani”. Lo ha detto l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, intervenendo oggi alla presentazione del nuovo rapporto 2024 di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione, e i cui dati sono stati illustrati oggi a Bari, nella sede di Legambiente Puglia con la partecipazione, tra gli altri, del Sindaco di Bari, Vito Leccese, del presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, e della presidente Legambiente Puglia, Daniela Salzedo.

“Abbiamo da sempre considerato il fenomeno del littering, dell’abbandono dei rifiuti, una piaga da contrastare con ogni sforzo e mezzo – ha aggiunto Triggiani – abbiamo adottato strategie e messo in campo azioni attraverso importanti misure anche di carattere finanziario. Inoltre da quasi 20 anni è in vigore un accordo di programma quadro triennale per la tutela ambientale, proseguito ininterrottamente e da ultimo in fase di rinnovo, che coinvolge, oltre alla Regione in qualità di soggetto promotore, i Carabinieri, con il Comando unità per la Tutela Forestale, Ambientale e agroalimentare Carabinieri, e il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica – Nuclei Operativi Ecologici di Bari e Lecce, la Guardia di Finanza, l’Arpa Puglia e il CNR-IRSA. Ed è proprio con questo rigido sistema di controlli e di presidio del territorio che riusciamo a stanare inciviltà, abbandoni illegali di rifiuti anche pericolosi, discariche abusive e comportamenti illeciti costituenti veri e propri reati. La Regione Puglia, inoltre, si è dotata di  Nucleo di vigilanza ambientale, presso il nostro Dipartimento Ambiente, con il quale è in grado di presidiare efficacemente il territorio: si tratta di una task force specializzata e munita di strumenti tecnologici avanzati, come fototrappole con intelligenza artificiale e i droni con telecamere ottiche e termiche. Quello che noi facciamo è assolutamente un’operazione di controllo stretto sul territorio che porta a svelare purtroppo le numerose ferite inflitte dalle eco mafie e dagli eco reati. L’attenzione è alta e mai abbasseremo la guardia – ha concluso l’assessora – , anzi, il rapporto presentato oggi ci dà nuovo impulso a migliorare nelle azioni di controllo e repressione. Immagino, quindi, nel prossimo futuro numeri incoraggianti che ci daranno ragione rispetto a quanto stiamo facendo, come Regione, Forze dell’ordine, comuni, enti e associazioni. Non senza un’azione continua di sensibilizzazione dei territori e delle persone sui comportamenti scorretti in materia di rifiuti, perché anche la coscienza civile delle singole e dei singoli cittadini contribuisca  ad avere diritto ad un ambiente sano”.

 “Il ciclo dei rifiuti in Puglia – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – continua ad essere un problema ancora molto rilevante. Questo in parte anche perché c’è una normativa importante che può permettere alle forze dell’ordine e la magistratura di poter contrastare con più efficacia i trafficanti di rifiuti. E questo è un risultato davvero concreto del nostro lavoro. Dall’altra parte ci sono i reati legati al ciclo illegale del cemento che continua ad essere purtroppo una piaga. Soprattutto per le regioni meridionali ed è, come dire, un elemento di distruzione permanente del paesaggio come lo è la crisi climatica perché quando si fanno eco-mostri e, lo sa bene Bari che ha impiegato tanto tempo per liberarsi dell’ecomostro di Punta Perotti, poi è difficile toglierseli di torno e quindi è bene lavorare per prevenire qualsiasi reato che ha a che fare col ciclo illegale del cemento. In questi tre decenni il Rapporto Ecomafia – ha aggiunto Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è diventato sempre più un’opera omnia per analizzare i fenomeni criminali legati al business ambientale, grazie anche a contributi istituzionali di rilievo, come dimostra l’edizione 2024”.

“La Puglia, purtroppo, occupa sempre i primi posti nella classifica nazionale come confermato anche quest’anno dal Rapporto Ecomafia 2024 – dichiara Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia –. Nel 2023 il numero di controlli effettuati dalle forze dell’ordine risulta essere il più alto su tutto il territorio nazionale, sono stati infatti effettuati 144.485 controlli. Siamo davanti ad una vera e propria emergenza che possiamo contrastare solo lavorando in sinergia: forze dell’ordine, enti, associazioni e cittadini. Va certamente rafforzato l’impianto normativo recependo le direttive europee ma è necessario affiancare gli enti regionali e locali nel lavoro quotidiano dando pieni poteri ai prefetti. Ci preme sottolineare che quella delle Ecomafie è una filiera che coinvolge la tutela dell’ambiente alimentando anche il lavoro nero”.

“Ringrazio Legambiente che ogni anno monitora i reati ambientali, ed è molto importante, perché questo richiama le responsabilità istituzionali sul tema –  ha dichiarato il sindaco di Bari, Vito Leccese – nella mia qualità di sindaco metropolitano cercherò nel corso del mio mandato di potenziare attività di contrasto e di prevenzione affinché si consumino meno reati ambientali. Certamente è preoccupante quel tipo di reato ambientale che viene perpetrato dalle organizzazioni criminali. Questo è sdoppiamento disdicevole sia sul piano ambientale sia sul piano della tenuta sociale. Dove esistono delle infiltrazioni in attività economiche da parte della criminalità organizzata, noi dobbiamo dispiegare gli anticorpi necessari per questo”.

Nel 2023 i reati ambientali salgono a 35.487, registrando +15,6% rispetto al 2022, con una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. Illeciti che si concentrano soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare nelle quattro regioni dove si concentra il 43,5% degli illeciti penali, +3,8% rispetto al 2022. Tutto il mercato illegale nella Penisola è valso agli ecomafiosi nel 2023 ben 8,8 miliardi. In particolare in Puglia nel 2023 sono stati registrati 3.643 reati ambientali, 3.404 le persone denunciate; 38 quelle arrestate; 1.074 i sequestri.

Alla presentazione sono intervenuti, altresì, il tenente comandante del Nucleo operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari, Bat e Foggia, Giovanni Forte, della Dirigente U.o.c. “Acqua e suolo” di Arpa Puglia, Filomena Lacarbonara, del Generale dei Carabinieri, Antonio Menga, del Tenente Colonnello Capo Ufficio del Comando Provinciale Carabinieri di Bari, Alessio Nigro, del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Renato Nitti, del Comandante della Guardia Costiera di Bari, Cesare Spedicato, del Tenente Colonnello della Guardia di Finanza di Bari, Christian Rutigliano, del Colonnello Comandante del Comando Regione Carabinieri Forestale “Puglia”, Angelo Vita.

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