Protesta dei migranti a Borgo Mezzanone: “Da mesi senza acqua”

"Niente acqua? Niente Lavoro. Aprite i rubinetti!". Manifestazione in corso, davanti ai cancelli dell'ex Centro accoglienza per richiedenti asilo,

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“Niente acqua? Niente Lavoro. Aprite i rubinetti!”. Manifestazione in corso, davanti ai cancelli dell’ex Centro accoglienza per richiedenti asilo, degli abitanti del ghetto di Borgo Mezzanone, da mesi senza acqua e senza lavoro.

La protesta è sostenuta dal Comitato Lavoratori delle Campagne che denuncia: “Dall’estate scorsa, la più grande baraccopoli d’Italia è senz’acqua. Oggi, come già nel passato mese di dicembre, gli abitanti pretendono il ripristino dell’impianto che fino ad agosto serviva l’approvvigionamento idrico”.

“Sulla ormai celebre pista adiacente il Centro d’Accoglienza per Richiedenti Asilo di Borgo Mezzanone risiedono centinaia di persone, che diventano migliaia nei picchi stagionali delle raccolte agricole. I rubinetti sono a secco da mesi a causa di un guasto, e la distribuzione di acqua da parte di Acquedotto Pugliese nelle poche taniche installate allo scopo è saltuaria e insufficiente al fabbisogno”, continuano.

Dopo la scorsa mobilitazione si era fatta più frequente, con passaggi giornalieri, salvo poi tornare a 2-3 distribuzioni settimanali: “Evidentemente agli amministratori di vario ordine e grado – a cominciare dalla Prefettura – va ricordato che non solo chi vive sulla pista è un essere umano e come tutti gli esseri umani ha bisogno di acqua per vivere. Ma che non si può pretendere di avere lavoratori a basso costo e disponibili nei momenti di picco (come quello attuale della raccolta degli asparagi) senza provvedere alle loro necessità. Non solo l’acqua, ma una casa degna di questo nome, il trasporto da e per il luogo di lavoro, un salario giusto, e quindi i documenti che sono il presupposto fondamentale per accedere a queste altre tutele”.“Da che agli abitanti di Borgo Mezzanone doveva essere fornita un’alternativa abitativa attraverso le decine di milioni di finanziamento del PNRR, di cui si è persa qualsiasi traccia, al momento nemmeno più il basilare approvvigionamento idrico viene garantito”, concludono.

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