Puglia, l’ultima delibera di Palese: stop ai pregiudicati in Sanitaservice

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Puglia, l'ultima delibera di Palese: stop ai pregiudicati in Sanitaservice

La copertura del deficit finanziario 2023, pari a 38,9 milioni di euro, consentirà alla Regione di presentarsi giovedì al tavolo dei ministeri con i conti della sanità in ordine. La delibera che oggi verrà approvata dalla giunta pugliese è, per certi versi, il commiato politico di Rocco Palese, l’assessore alla Salute che il governatore Michele Emiliano ha dimissionato martedì con un messaggio Whatsapp per sbloccare il suo «rimpastino»: sono entrate in giunta due nuove esterne (Matrangola, Triggiani) e una consigliera Pd (Ciliento), dando la stura a polemiche infinite.

Ma Palese non intende unirsi al coro. Quando gli è stato chiesto – fa sapere – ha presentato immediatamente le dimissioni. E pur nella certezza che la partita (politica) non è finita, l’ormai ex assessore non ha nulla da recriminare né da contestare.

E così lascia sul tavolo, a futura memoria, non solo e non tanto la delibera per la copertura finanziaria preparata dagli uffici la scorsa settimana (verrà presentata con la firma di Emiliano e del capo dipartimento Vito Montanaro), ma soprattutto una serie di provvedimenti sfornati nei quasi due anni di attività. Che hanno portato a 9mila persone stabilizzate, a un miglioramento generale dell’assistenza riconosciuto dalle griglie Lea del ministero, al rientro (per la prima volta nella storia della Regione) nel tetto di spesa per la farmaceutica convenzionata e – da ultimo – dalla delibera sulle Sanitaservice approvata giusto 24 ore prima delle dimissioni. Un provvedimento durissimo che, nei fatti, mette in mora i direttori generali delle Asl e li obbliga a sistemare il vero e proprio buco nero della sanità pugliese: la gestione di pulizie, ausiliariato, Cup e 118 in cui si annidano sprechi e clientelismo.Con quella delibera infatti non è stato solo imposto l’obbligo di osservare il vademecum dell’Anac in materia di società in-house, o le linee guida sugli appalti di pulizie (in cui è fissato il numero di addetti necessario per metro quadro di superficie), ma soprattutto è stata data una stretta definitiva in materia di gestione delle assunzioni.

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