Decreto primo maggio: 100 euro in più in busta a gennaio, sgravi per assumere donne e giovani. I provvedimenti del governo

Siamo ad aprile, ma Giorgia Meloni si premura di annunciare l’arrivo di un bonus una tamtum che alcuni lavoratori – quelli con un reddito fino a 2

Pd Puglia, De Santis nomina nuovo gruppo dirigente
Puglia, manca personale in alberghi, bar e ristoranti
Papa: “Matrimonio solo tra uomo e donna, aborto è omicidio”

Giorgia Meloni | www.governo.it

Siamo ad aprile, ma Giorgia Meloni si premura di annunciare l’arrivo di un bonus una tamtum che alcuni lavoratori – quelli con un reddito fino a 28mila euro e con almeno un figlio a carico – vedranno recapitarsi in busta paga solo a gennaio 2025. Nulla di strano, siamo alla vigilia del primo maggio, manca poco più di un mese alle elezioni europee e a Palazzo Chigi la premier riceve i leader di Cgil, Cisl e Uil: ha bisogno di qualcosa di concreto da mettere sul tavolo. Per questo il governo si appresta a riformare anche il sistema dei finanziamenti di Coesione, quelli in mano al ministro degli Affari europei Raffaele Fitto, prevedendo l’arrivo nel Consiglio dei ministri di un maxi-piano di sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani e donne, in particolare al Sud.

La suspense è durata fino all’ultimo. Fino a quando la premier non ne ha dato conferma ai leader delle confederazioni sindacali giunte a Palazzo Chigi per l’ormai consueta convocazione pre-festa dei lavoratori (questa volta arrivata con due giorni d’anticipo e non uno). L’anno scorso si trattava di chiudere la stagione del reddito di cittadinanza introducendo i nuovo sussidi a firma del ministro Maria Elvira Calderone, e per annunciare la conferma del taglio del cuneo fiscale fino alla fine dell’anno. Questa volta la premier e i ministri di punta sul fronte economico del suo esecutivo si presentano davanti ai rappresentanti dei lavoratori con una serie di misure che, nelle intenzioni della maggioranza, dovrebbero soddisfare le tre sigle principali, oltre che gli italiani stessi in vista della tornata elettorale europea dei primi di giugno.

Per prima cosa, la premier annuncia l’arrivo dell’atteso decreto di attuazione della delega fiscale sull’Irpef. Un provvedimento a firma del viceministro Maurizio Leo che consentirà di “erogare nel mese di gennaio 2025 – dice Meloni ai sindacati – un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”. Il provvedimento era in forse fino all’ultimo. Era già stato programmato e infine rinviato nel Cdm della scorsa settimana. Il nodo critico erano le coperure Alla fine si è usato un doppio metodo: prima di tutto restringere la platea dei beneficiari prevedendo la questione del figlio a carico (nonostante comunque il reddito limite sia stato alzato da 15 a 28mila euro). E poi, quello che doveva essere il cosiddetto bonus tredicesima, da erogare contestualmente alla doppia busta paga di dicembre, sarà rinviato a gennaio 2025. Nuovo anno, nuovi conti. In quelli del 2024, presumibilmente, di spazio fiscale non ce n’era.

COMMENTI

WORDPRESS: 0