ROTTO L’ASSE ELETTORALE PD 5 STELLE

NON C’È stato il tempo neanche di ufficializzarla che è subito svanita. Partito democratico e Movimento5Stelle dopo tanto peregrinare alla ricerca d

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NON C’È stato il tempo neanche di ufficializzarla che è subito svanita. Partito democratico e Movimento5Stelle dopo tanto peregrinare alla ricerca di una sistemazione elettorale in vista delle elezioni di giugno prossimo, erano riusciti a trovare un accordo. Così era stato detto tanto che avevano anche indicato il candidato sindaco comune (Matteo Gentile). L’illusione è durata poco, come bruciata da un improvviso fulmine. L’intesa sfumata. Se non si trattasse di una situazione estremamente seria e preoccupante, ci sarebbe davvero da ridere. Divorzio consensuale. Con ciascuno per la propria strada. Che il PD ha ritrovato facilmente in quella che porta a quella coalizione di cui faceva parte nell’ultimo consiglio comunale, all’opposizione, vale a dire: Molo 21, Con, Progetto popolare, Manfredonia civica, Verdi Europa. Anche le 5Stelle facevano parte di quella efficiente opposizione che ora, forte dell’esperienza maturata, si presenta come coalizione coesa che ha come consolidato candidato sindaco il sociologo Domenico La Marca il quale aveva tenuto le porte aperte proprio a PD e M5S.
PER il Pd indietro tutta, dunque. Un ripiegamento non si sa quanto dovuto per scelta o acchiappato a caso. Un selfie che fotografa la traballante e irrazionale situazione instauratasi da diversi anni a Manfredonia. Peraltro i dem dovranno rimangiarsi i veti posti a situazioni nelle quali ora si sono calati fino al collo come le candidature a sindaco e a consigliere comunale. Il loro sarà un sostegno convinto?
E SE il PD ha trovato un approdo, a questo punto, di fortuna, non è dato sapere le 5Stelle cosa faranno: se sceglieranno di andare da soli oppure cercheranno un apparentamento anche questo come capiterà. Torneranno anche loro alla formazione di partenza?
INSOMMA, a Comizi elettorali convocati, il quadro complessivo delle proposte elettorali da presentare agli elettori è tutto da comporre e soprattutto da spiegare. Il tempo stringe. L’8 e il 9 giugno, i giorni allorquando si apriranno i seggi elettorali, sono dietro l’angolo e fino ad ora si è disquisito nel modo come innanzi accennato, senza il supporto dei programmi e soprattutto con quali modalità affrontarli e risolverli. Il timore generale è che, stringendo i tempi, pur di presentare un piano di azione, si tirino fuori documenti riferiti a passate consultazioni (è capitato). La realtà che si è andata tratteggiando presenta problematiche riguardanti la sussistenza di una città, un territorio, che ha tanto da offrire e da cui ripartire per recuperare il terreno perduto.
SU QUESTE consultazioni elettorali si conta molto per sperare di invertire una rotta che finora si è rivelata sbagliata e suicida. Tra gli auspici di fondo, fondamentale è quello del voto. L’orientamento non è entusiasmante. A presentarsi per chiedere il lasciapassare per Palazzo San Domenico, sono in quattro (salvo qualche altra novità): il già detto Domenico La Marca che rappresenta il centrosinistra; Ugo Galli alla testa di una coalizione cui l’adesione in extremis di FI e FdI qualifica di centrodestra; Antonio Tasso e Vincenzo Di Staso con le rispettive coalizioni civiche personalizzate. Chi la spunterà?
Michele Apollonio

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