A Bari pizza e caffé costano più che a Roma e Napoli

Nel 2023 le famiglie hanno speso 5.502 milioni di euro nella ristorazioni delle province di Bari e Bat, il 6% del totale di spesa nazionale, che s

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A Bari pizza e caffé costano più che a Roma e Napoli

Nel 2023 le famiglie hanno speso 5.502 milioni di euro nella ristorazioni delle province di Bari e Bat, il 6% del totale di spesa nazionale, che si attesta sui 91,7 miliardi di euro. Dati, questi, abbondantemente al di sopra dei livelli pre-pandemia. È quanto emerge dal Rapporto Ristorazione 2024 di Fipe Confcommercio, che riporta un trend nazionale in positivo: l’anno scorso il valore aggiunto ha superato 54 miliardi di euro, quasi il 4% in più rispetto al 2022, mentre i consumi fuori casa hanno raggiunto i 92 miliardi di euro (+7%).

In Puglia, al 31 dicembre 2023, ci sono 20.207 imprese attive del settore della ristorazione, di cui 7.300 ubicate nel territorio barese, pari al 36%, il dato più elevato.

«Numeri, questi – spiega Vito D’Ingeo, presidente di Confcommercio Bari BAT – accompagnati da una forte spinta agli investimenti, come dimostra il fatto che nel 2023 un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli investimenti digitali».

Saldo negativo – Per quanto concerne il saldo delle imprese tra iscritte e cessate su tutta la Puglia, si registra un saldo generale di -977 imprese. Anche in questo caso il territorio barese segna il dato più elevato, ma in senso negativo, con meno 577 attività rispetto al 2022.

Prezzi – Il rapporto offre un quadro anche sulla situazione prezzi per bar e pizzerie. Nella Città Metropolitana di Bari un caffè costa in media 1,07 euro, più di Roma (1,06) e Napoli (1,05).

In pizzeria, per una pizza più bibita a Bari si spendono in media 9,75 euro, più di Lucca (9,69) e, ancora una volta, di Napoli (9,04). In entrambi i casi, però, le medie baresi sono al di sotto dei capoluoghi di provincia del Nord.

Donne – Sempre nella Città Metropolitana e nella Bat il 28,9% delle imprese è gestito da donne, con una più alta incidenza nel settore bar. Il dato supera quello regionale complessivo, che si ferma al 25,3%, la percentuale più bassa in Italia. Le imprese guidate dai giovani under 35 sono il 12,9% del totale, concentrate principalmente nel segmento ristoranti (60,3%). Va sottolineato che al Sud vi è la più alta incidenza delle imprese giovanili, con il primato che spetta a Campania (16,9%), Calabria (16,1%) e Sicilia (15,7%). La Puglia, insomma, in questo non può definirsi leader. Le attività sotto il controllo di imprenditori stranieri sono circa il 10%.

Personale – Nel 2023, nei pubblici esercizi, sono stati occupati 67.723 dipendenti a livello regionale e 31.200 nella Città Metropolitana di Bari e della provincia BAT, pari al 46% del totale.

«Da questi dati – conclude Vito D’Ingeo – seppur non entusiasmanti in termini di saldi, assistiamo sicuramente ad una netta ripresa rispetto al periodo Covid ovviamente, ma con margini di crescita sempre costanti e questo ci fa ben sperare per il futuro dei nostri pubblici esercizi».

Per il 2024, si legge nella nota di Confcommercio, le aspettative del settore sono più che positive, con previsioni di importanti investimenti green quali controllo dei consumi energetici e rispetto dell’ambiente ed introduzione di strumenti digitali all’interno dei propri locali.

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