Il porto del futuro

L’Autority portuale ha presentato il Piano regolatore portuale (il primo della storia) TRAFFICI merci rinfuse (solide e liquide), traffi

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30 Agosto Maria Santissima di Siponto

L’Autority portuale ha presentato il Piano regolatore portuale (il primo della storia)

TRAFFICI merci rinfuse (solide e liquide), traffico ro-ro, per il porto industriale; pescherecci, passeggeri, cantieristica, crocieristica, per il porto commerciale. Riservato alle imbarcazioni da diporto il porto turistico. Sono le funzioni che si vogliono sviluppare nello scalo marittimo di Manfredonia con il Piano regolatore portuale alla cui elaborazione l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale è alle prese dal 2020 allorquando il Comitato di gestione della AdSP mAm ha adottato il Documento di pianificazione strategica di sistema portuale, approvato dalla Regione Puglia d’intesa col Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. La “Proposta di Piano” regolatore del porto di Manfredonia è stata presentata dal presidente dell’Autorità di sistema Portuale, Ugo Patroni Griffi, agli operatori a vario titolo nel porto per le opportune valutazioni. L’operazione porto futuro è già iniziata.
IL BACINO alti fondali (BAF) ovvero porto industriale sarà sottoposto a lavori di rifunzionalizzazione (l’inizio è previsto dopo l’estate) per una spesa già finanziata di 122 milioni di euro. Un investimento considerevole «in considerazione dell’importanza che ha per l’hinterland, per le prospettive di sviluppo dei traffici. «Il BAF e l’area retroportuale inserita nel comprensorio ASI – rileva Patroni Griffi – risultano particolarmente attrattivi per la posizione, per l’accessibilità e per la potenziale disponibilità di spazi, ancora oggi sottoutilizzati».
IL PRP verrà sviluppato secondo tre linee strategiche d’azione: ambiente, logistica, regolamentazione. È stato strutturato tenendo conto le necessità di: dotare il porto industriale di Manfredonia di una zona retroportuale al fine di non pregiudicare lo sviluppo dei traffici portuali e dell’intero territorio di riferimento; attrezzare una banchina per i traffici ro-ro; adeguare le strutture, gli spazi e i locali nel porto di Manfredonia dedicati ai controlli di Stato e di security su merci e persone; omogeneizzare le procedure amministrative relativa alla gestione delle aree, delle infrastrutture e degli immobili ricadenti nella zona oggetto di ampliamento; ottimizzare l’azione di “governance” dell’AdSP. Sono pertanto previsti: una maggiore protezione dell’imboccatura portuale con allungamento del molo di levante di 650 m.; ampliamento porto esterno con una nuova banchina di 110mila mq; nuova banchina pescherecci di 7.850 mq; ampliamento molo di levante di 4mila mq, dragaggio e canale di navigazione con fondali di 8,50 m.; accogliere navi da crociera con lunghezza sino a 220 m. da ormeggiare al molo di levante; colmata nell’area di mare compresa tra il molo di ponente del porto commerciale e il molo di levante del porto turistico, con funzioni di area di sosta mezzi d’imbarco, cantieristica navale, ormeggi rimorchiatori e mezzi della pubblica sicurezza.
«IL PRP sarà accompagnato – spiega il presidente Patroni Griffi – da analisi “multicriteria” che tiene conto delle caratteristiche tecniche: costi di realizzazione per ormeggio, tempi di realizzazione per ormeggio, modularità dell’intervento; aspetti ambientali: volumi di materiale da dragare per ormeggio, superficie totale dei piazzali, superfici da dragare e destino dei sedimenti operatività e funzionalità: numero di ormeggi, numero di stalli a disposizione, orientamento ormeggi, superfici per la sosta dei semirimorchi, distanze aree di sosta, facilità e durata delle manovre, viabilità in ambito cittadino».
Michele Apollonio

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