Foggia, dottoressa presa a pugni da due pazienti nel pronto soccorso: «È provata e pensa di fermarsi»

Una dottoressa sabato scorso è stata aggredita per due volte, da due pazienti, mentre era in servizio nel pronto soccorso del policlinico di Foggi

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«Gli attacchi agli operatori del Pronto Soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia sono ingiusti»

Una dottoressa sabato scorso è stata aggredita per due volte, da due pazienti, mentre era in servizio nel pronto soccorso del policlinico di Foggia, nel turno notturno. Lo comunica lo stesso ospedale in una nota. «Una dottoressa in servizio nel turno di notte – ricostruisce Paola Caporaletti, direttore del pronto soccorso – è stata aggredita fisicamente da un paziente in stato di agitazione che ha persino ricevuto supporto dalla moglie. La dottoressa nella sua dichiarazione ha ricostruito quanto accaduto

Il paziente le ha dato un pugno in pieno volto causandole varie contusioni e la rottura degli occhiali: la prognosi, al momento, è di dieci giorni. Sul posto sono anche intervenute le forze dell’ordine. La sanitaria poco prima aveva subito un’aggressione da parte di un altro paziente».

«Esprimo vicinanza e solidarietà – dice il direttore generale del policlinico, Giuseppe Pasqualone – alla dottoressa vittima di un’aggressione mentre prestava servizio nel pronto soccorso. Eventuali disagi non possono giustificare atti di violenza verbale e fisica. Ricordiamo che in caso di lesioni, anche lievi, ora si può procedere d’ufficio, indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela». 

«La dottoressa è estremamente provata sia sotto il profilo fisico sia sotto quello psicologico e in queste ore sta mettendo in dubbio la possibilità di continuare a svolgere l’attività di medico». Lo afferma la direttrice del pronto soccorso Paola Caporaletti in riferimento alla dottoressa aggredita sabato sera in pronto soccorso a Foggia. La malcapitata ha preferito non rilasciare dichiarazioni personalmente ma ha consegnato tutta la sua amarezza alla direttrice. «In questo clima – continua Caporaletti – è diventato impossibile continuare a svolgere la professione».

La dottoressa aggredita per due volte sabato scorso – una verbalmente e la seconda anche fisicamente con un pugno in pieno volto – ha grande esperienza. Da oltre venti anni presta servizio tra pronto soccorso e postazione 118 dell’Asl e conosce bene le dinamiche delle situazioni di emergenza-urgenza.

«E’ veramente una situazione triste. Questi continui attacchi – prosegue Caporaletti – inducono sempre più medici ad allontanarsi dal servizio pubblico baluardo di civiltà invidiato da altre nazioni. Così facendo ben presto i pazienti troveranno quella porta del pronto soccorso chiusa per assenza di medici. E’ un sistema al collasso che, continuando così, rischia il tracollo definitivo», conclude la direttrice del pronto soccorso.

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