Vladimir Luxuria prima conduttrice trans d’Europa: il pedofilo di lei 11enne, il grande amore e la prostituzione

Vladimir Luxuria, come è noto ormai da due mesi, sarà la prima transgender in Italia a condurre un programma in prima serata sui canali Mediaset o

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Vladimir Luxuria: il pedofilo a 11 anni, l'unico amore per una donna, la  prostituzione. Il racconto

Vladimir Luxuria, come è noto ormai da due mesi, sarà la prima transgender in Italia a condurre un programma in prima serata sui canali Mediaset o comunque una trasmissione importante: “Credo di essere la prima anche in Europa. L’editore mi ha voluta non in quanto trans, ma perché, mi è stato detto, ho dimostrato di poterlo fare” ha detto la conduttrice foggiana a ‘Chi Magazine’. Del reality show è stata partecipante, vincitrice, opinionista e inviata. 

Anche attivista, scrittrice, ex parlamentare della Repubblica, attrice e drammaturga, è nata e ha frequentato le scuole superiori a Foggia, prima di trasferirsi a Roma, dove si è laureata con il massimo dei voi in ‘Lingue e letterature straniere’ presso La Sapienza.

In un’intervista rilasciata di recente al Corriere della Sera, aveva confidato un drammatico episodio che le accadde quando aveva solo 11 anni:

“Venni adescata da un pedofilo ultra 60enne. Eravamo sul lungomare in Puglia, mi offrì un gelato. Ricordo le caramelle zuccherose a forma di fragola. Non ci fu un rapporto completo, dopo ebbi voglia di rivederlo: ha presente la sindrome di Stoccolma? Continuammo. Poi lui, forse intuendo il pericolo, non si presentò a un appuntamento e finì. Ci rimasi male”.

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Ha poi parlato del suo grande amore, l’unico, Sara Slowley:

“La nostra era una relazione romantica, non abbiamo mai avuto un rapporto completo. Mi piaceva accarezzarla, baciarla, dormire abbracciati. Ci conoscemmo in una discoteca a Vasto. Lei era inglese, molto femminile, seno abbondante, bionda, occhi azzurri, un carattere ‘maschile’. Per dire: mi si avvicinò e chiese se mi poteva offrire da bere. All’epoca ero un 17enne effeminato, esile, coi capelli lunghi. Mi raccontò di essere arrivata in Italia con le amiche in autostop: la sua indipendenza mi colpì.

È durata tantissimi anni. Mi diceva: tu fai le tue storie, io le mie. Venne a Foggia e mia madre per un periodo pensò che non fossi gay. Quando andavo in Inghilterra, mi portava ai concerti, mi ha fatto fumare lei la prima canna. Purtroppo è mancata per un tumore: quando l’ho saputo ho pianto per giorni.

Il figlio mi ha invitata al matrimonio. Sara mi ha insegnato la libertà, l’amore per la musica, per l’arte”.

Luxuria ha poi parlato del periodo in cui si prostituiva:

“All’inizio non sapevo se raccontarlo o no: sono un role model e non volevo indurre gli adolescenti a emularmi. Mi ero appena trasferita a Roma da Foggia. Però ho rielaborato la cosa con la psicologa: in realtà volevo prendermi il mio stupido ‘riscatto’ verso gli uomini che in passato avevano voluto vedermi di nascosto. Li usavo, anziché essere usata”.

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