I migliori vini rosati della Puglia in 4 etichette secondo il Gambero Rosso

La Puglia del vino continua a crescere, sia dal punto di vista qualitativo che da quello della consapevolezza di questa crescita e dei modi in cui ott

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La Puglia del vino continua a crescere, sia dal punto di vista qualitativo che da quello della consapevolezza di questa crescita e dei modi in cui ottenerla. Basta vedere quanti sono i vini premiati con i Tre Bicchieri 2024 a denominazione di origine (19) rispetto ai premiati di soli cinque anni fa (10) per capire come l’identità e la tipicità del territorio siano oggi fattori sempre più importanti per i pugliesi, mentre solo pochi anni fa la produzione regionale era legata fondamentalmente al vitigno più che al territorio.

Tutto questo senza considerare alcuni casi particolari, come l’Es di Gianfranco Fino, che non è più a denominazione di origine da qualche anno, ma che certo non possiamo ridurre a un “semplice” Primitivo, visto che grida Manduria ad ogni sorso. I Tre Bicchieri sono anche quest’anno 26, e ci sembra rappresentino con piena soddisfazione il panorama di alta qualità della regione.

Tre Bicchieri 2024. I migliori rosati della Puglia

Qui ci concentriamo sui quattro vini rosati pugliesi che hanno ottenuto i Tre Bicchieri 2024 o che sono comunque arrivati a un passo dal podio, con Due Bicchieri Rossi, sulla guida Vini d’Italia di Gambero Rosso. Protagonisti sono i vitigni negroamaro e primitivo, ma anche il pinot nero in un Metodo Classico.

Il Five Roses 79° Anniversario 2022 di Leone de Castris, da uve negroamaro (80%) e malvasia nera, al naso propone profumi di pesca gialla, agrumi dolci e gelsomino, mentre al palato è sapido, di bella freschezza, e con un finale teso, succoso e accattivante, senza concessioni a un’eccessiva dolcezza. Storico alfiere della vitivinicoltura salentina, la Leone de Castris conta su svariate tenute di proprietà che spaziano dal Salento alle Murge, con un’importante presenza di viti coltivate ad alberello pugliese e che vedono la presenza di molti vitigni, sia autoctoni, sia internazionali. L’ampia gamma di vini prodotti, una quarantina di etichette, è ben realizzata tecnicamente e di notevole nitidezza aromatica. Spiccano per tipicità e intensità i Salice Salentino nelle varie tipologie proposte.

Ottimo il Kreos 2022 di Castello Monaci, Negroamaro Rosato dai profumi di pesca gialla e amarena e dal palato succoso, con un finale secco e piacevole. La famiglia Memmo gestisce da quattro generazioni Castello Monaci. Sono tre le tenute aziendali: Masseria Flaminio nel Brindisino, dove troviamo principalmente uve bianche, su terreni sabbiosi a ridosso del mare, mentre in provincia di Lecce è presente soprattutto primitivo nella Masseria Vittorio a Trepuzzi, situata su terra rossa ferrosa, e primitivo, malvasia nera e negroamaro nella tenuta di Salice Salentino, situata su suolo argilloso e tufaceo. I vini proposti sono di stampo moderno, con una particolare attenzione per la piacevolezza e la ricchezza di frutto

Il Primitivo Rosato EstRosa 2022 di Pietraventosa è delizioso e si colloca tra i migliori vini della regione, non solo tra i rosati ma in assoluto. Fresco, fragrante, equilibrato nelle sue note floreali, di frutti rossi di bosco e di macchia mediterranea, evidenzia un finale succoso, lungo e di grande piacevolezza. La cantina di Marianna Annio e Raffaele Leo si è imposta come una delle più interessanti realtà del comprensorio gioiese. I vigneti aziendali, posti a circa 380 metri di altitudine in una zona ventilata, sono situati su terreni calcarei e argillosi, ricchi di scheletro e di sali minerali, e vedono la presenza di un ettaro di vecchie vigne ad alberello di circa 70 anni. I vini proposti sono d’impianto moderno, ma elaborati per esprimere al meglio le caratteristiche del territorio e di affascinante espressività.

Ottimo il Metodo Classico Brut Ancestrale Rosé 2018, fresco e grintoso, in cui spiccano toni di frutti rossi, scorza d’arancia e crosta di pane. La Tenute Chiaromonte, di Nicola Chiaromonte e Paolo Montanaro, conta su vigneti situati a oltre 300 metri di altitudine sui terreni carsici ricchi di minerali delle Murge che vedono la presenza di più di dieci ettari di primitivo ad alberello di oltre 60 anni di età. Accanto al primitivo sono presenti anche moscato, fiano, chardonnay e pinot nero.  I vini proposti sono di straordinario carattere e fascino.

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