Siponto. Storia di un Amore eterno nell antica Basilica

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(di Maria Teresa Valente ✍️)

Nell’antica Basilica di Siponto, tra le sue mura intrise di storia e devozione, una lapide nasconde il segreto di un amore che resiste al tempo. Come se fosse una poesia incisa nella pietra, le parole scolpite su una lapide posta sulla parete sinistra, narrano di un legame così saldo da sfidare il passaggio dei secoli.

“Quando non sarò più in grado di adornare questa tomba con un fiore, e le mie lacrime non potranno più bagnare l’amore che ho perduto, voi che passate davanti a questa pietra, vi prego di fermarvi. Lasciate un fiore perché la fragranza e la bellezza di quell’amore possano durare per sempre”. Parole struggenti che colpiscono e commuovono.

La lapide, scritta in latino, rivela che qui riposa Nicoletta Margiotti, giovane e bellissima nobildonna di Manfredonia, “devota a Dio, pia verso i poveri e dai modi dolcissimi”, custodita per l’eternità dalla Basilica, avvolta dall’amore eterno del suo sposo Camillo De Simeoni. Quattro mesi di malattia bastarono a soli 22 anni a spezzare il filo che legava la sua giovane vita a questo mondo, ma non poterono estinguere la fiamma di un amore così ardente.

Era il 1813 e Camillo, nobile beneventano, il cui cuore batteva all’unisono con quello della sua amata Nicoletta, decise di non limitarsi a seppellirla, ma scelse di farla riposare sotto la protezione della Madonna di Siponto. Fu un ultimo atto d’amore, desiderando che il loro legame fosse custodito sotto lo sguardo materno della Vergine Maria.

Ciò che è inciso su questa lapide è l’eco di un sentimento che attraversa le epoche. Camillo invita ogni passante che si ferma dinanzi la tomba di Nicoletta, ad offrire un fiore e una lacrima, anche quando lui non ci sarà più, in omaggio a un amore che continua a vivere in eterno.

Mentre il mondo moderno procede veloce tra le sue vicissitudini e le sue contraddizioni, eccoci dinanzi un piccolo scrigno di romanticismo. Così, anche noi, davanti a questa antica tomba, possiamo lasciare cadere un fiore e una lacrima, in onore di quell’amore e di tutti gli amori interrotti da un destino crudele, ma che continuano a rischiarare le tenebre della notte, anche quando tutto sembra perduto, sussurrandoci che, nonostante tutto, l’amore è ciò che ci tiene uniti. Per sempre.

Maria Teresa Valente

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