Puglia, presunta frode su mascherine: la difesa chiede 2 assoluzioni

E’ stata dedicata alle arringhe difensive l’udienza di oggi del processo in corso al tribunale di Bari per presunte speculazioni sulla fornitura delle

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E’ stata dedicata alle arringhe difensive l’udienza di oggi del processo in corso al tribunale di Bari per presunte speculazioni sulla fornitura delle mascherine durante l’emergenza Covid a carico di cinque imputati per i quali la procura ha già chiesto la condanna. Gli avvocati Angelo Loizzi e Angelo Nanni, difensori degli imprenditori Vito Davide Canosino e Massimiliano Aniello De Marco, hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti «perché il fatto non sussiste».

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La procura aveva chiesto condanne a un anno e sei mesi per Canosino – legale rappresentante della Penta srl di Bari – e a due anni per De Marco, della Servizi ospedalieri di Ferrara.

Al primo è contestato il reato di manovre speculative su merci, De Marco è accusato anche di tentata truffa aggravata e frode su pubbliche forniture.

A processo, con le stesse accuse, ci sono anche Romario Matteo Fumagalli della Sterimed, con sede nel comune di Surbo (per lui l’accusa ha chiesto la condanna a due anni), Gaetano Canosino della 3MC ed Elio Rubino, legale rappresentante della srl Aesse Hospital di Bari (per entrambi la procura ha chiesto 18 mesi di reclusione).

Secondo le contestazioni dell’accusa, gli imprenditori avrebbero stipulato con le Asl pugliesi contratti per forniture di centinaia di migliaia di mascherine Ffp2 e Ffp3 con rincari dal 41 al 4100%. Alcune mascherine, comprate per pochi centesimi, sarebbero poi state rivendute anche a 20 euro.

La fase della discussione terminerà nella prossima udienza, fissata per il 18 marzo, data in cui potrebbe anche esserci la sentenza.

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