CON I CORIANDOLI NELLE VENE, GIGETTO PRATO, ANIMA DEL CARNEVALE DI MANFREDONIA

Amava dire di avere i coriandoli che gli scorrevano nelle vene e mai metafora ha descritto meglio una persona il cui nome è indissolubilmente legato

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Amava dire di avere i coriandoli che gli scorrevano nelle vene e mai metafora ha descritto meglio una persona il cui nome è indissolubilmente legato al Carnevale di Manfredonia. Stiamo parlando di Gigetto Prato, il primo manfredoniano in assoluto a partecipare da bambino ad un veglioncino, appassionandosi al carnevale fin da piccolissimo, quando la zia Tinella Capurso, un’abile sorta, prese a portarlo nei primi anni ’50 a Foggia per Carnevale con travestimenti che lasciavano tutti stupefatti ed incantati, stravincendo ai vari concorsi.
Ciao Gigetto
Negli anni ’70, divenuto uno stimato insegnante presso l’istituto Nautico, con sua moglie Adriana prese in mano le redini del carnevale quasi per caso. Insieme riportarono in auge le feste spontanee delle socie. Con un gruppo di inseparabili amici, impeccabili professionisti di giorno ed irriconoscibili mattacchioni di sera, adibirono a sala da ballo la casa disabitata di alcuni parenti in corso Manfredi e nacque la socia dei “Fresch’ e Tis”.
L’anno successivo l’esempio fu imitato da tantissimi altri sipontini e si riprese la tradizione del ballo per casa, spostandosi di abitazione in abitazione a ritmo di musica e assaporando calde farrate. “Un martedì grasso all’alba, tutti mascherati, ce ne andammo sugli scogli e, per salutare il carnevale, decidemmo di fare il funerale a Ze’ Peppe bruciando un pupazzo con un bel falò”, racconta Adriana. Ecco nata la tradizione dei funerali di Ze’Peppe del martedì grasso, che ancora oggi si perpetua a Manfredonia.
Poi, l’idea geniale: con l’aiuto dell’amico Fernando Delli Carri, stimato preside della scuola media Ungaretti, Gigetto, che all’epoca era stato designato quale presidente del Comitato del Carnevale, decise di andare a bussare a tutte le scuole elementari della città per invitarle a partecipare alla sfilata. Era il 1983 e Gigetto aveva appena dato vita alla Sfilata delle Meraviglie.
Sempre negli anni ’80, un’altra felicissima intuizione: ‘20 minuti con il tuo Carnevale’, una kermesse dove le scuole di Manfredonia portavano i propri alunni ad esibirsi in sketch teatrali spesso in vernacolo dedicati al carnevale, rispolverando vecchie tradizioni e consolidando le nuove. Negli anni Duemila c’è stato l’inizio delle suggestive sfilate in notturna e delle tribune in piazza Marconi.
Insomma, tutto del Carnevale di Manfredonia come lo conosciamo oggi parla di Gigetto.
Quando giunse alla soglia dei 70 anni e il suo sorriso prorompente e contagioso fu appannato da qualche problema di salute, Gigetto Prato espresse un desiderio: poter lasciare questo mondo durante il suo amato carnevale. E così fu. Gigetto Prato si è spento il 23 febbraio 2016, appena dieci giorni dopo aver ricevuto dall’Agenzia del Turismo e dal Comune di Manfredonia un premio speciale per quanto fatto per il Carnevale di Manfredonia.
Maria Teresa Valente

 

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