Riapertura stadio Miramare. La parola alle istituzioni

Ha suscitato molto clamore l'istallazione dell'antiestetica cancellata color giallo che, in effetti, fa brutta mostra di se sul Lungomare Miramare,

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Ha suscitato molto clamore l’istallazione dell’antiestetica cancellata color giallo che, in effetti, fa brutta mostra di se sul Lungomare Miramare, all’ingresso del settore Gradinata Est dello stadio.
Tanti gli esegeti del buon gusto estetico che sui loro profili social hanno espresso tutto il loro comprensibile disappunto per una struttura metallica eco impattante sull’ambiente circostante, nel quale è ricompresa, la nostra spiaggia, il nostro castello Svevo-Angioino-Aragonese, al punto che, sarebbe stato anche paventato (ironicamente), un preventivo parere della soprintendenza. Quella struttura non piace a nessuno ma è necessario precisare che trattasi di struttura amovibile che dovrà coprire un lungo perimetro intorno allo stadio per ragioni di ordine pubblico e sicurezza. Tale misura è stata imposta, dalla Commissione provinciale di pubblico spettacolo, come condizione essenziale, o meglio inserite tra le molteplici condizioni per il rilascio della certificazione di agibilità dello stadio Miramare.
Piaccia o non piaccia, senza la preventiva installazione di quelle strutture, nessuna gara, quantomeno di serie D potrebbe essere disputata. Se la memoria non mi inganna, negli anni 2000, quando il Manfredonia Calcio militiva in D e poi in C, misure simili di sicurezza vennero predisposte per le gare casalinghe.
In una città che annovera già pochi impianti sportivi, se non vi fosse stato l’intervento del privato a finanziare i lavori di rifacimento del terreno di gioco sintetico e la messa a norma dell’intera struttura, avremmo assistito alla chiusura dello stadio Miramare, senza alcuna possibile alternativa allo stesso, atteso che, le casse comunali non consentono sino al 2027 alcuna spesa di rilievo in uscita.
La città di Manfredonia, priva del suo stadio, avrebbe avuto come conseguenza la fine del calcio ai livelli che contano, con tutte le inevitabili conseguenze non solo sportive ma soprattutto di immagine per la città.
Manca poco alla riapertura al pubblico di quello che in tanti, soprattutto forestieri, definiscono un gioiellino: lo stadio Miramare nel quale è ubicata la “Fossa dei Leoni”, teatro di tante memorabili partite ed emozioni con gli spalti gremiti in ogni posto.
Sono 91 primavere trascorse, che raccontano partite epiche con calciatori che hanno scritto pagine splendide della gloriosa storia dei Delfini.
Ancora un ultimo sforzo, remando tuttavia in una unica direzione, quella di volere, tutti insieme, la riapertura dello stadio Miramare al pubblico che possa, ogni domenica, sostenere sugli spalti, i colori del Manfredonia Calcio 1932.
In queste settimane vi è stata una evidente accelerata dei lavori sul Lungomare, difatti, mancherebbe solo l’ultimo pannello della recinzione che verrà portato martedì perché è un pezzo su misura.
Ora si spera soltanto che le Istituzioni preposte, si esprimano in tempi altrettanto celeri, rilevando la corrispondenza tra lavori eseguiti e le prescrizioni imposte e conseguentemente rilasci o il tanto desiderato certificato di agibilità strutturale dello stadio Miramare.
È tempo di fare fronte comune, non solo per lo stadio Miramare ma per valorizzare il bello della nostra città del quale spesso non ci si accorge.
A.C.G.

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