La forza della Puglia è il mare: più di 3 milioni di presenze, collegamenti stradali e aerei il problema

Con quasi 1000 km di costa, precisamente 950, la Puglia è la terza regione d'Italia per estensione del territorio costiero. La prima se si escludo

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Con quasi 1000 km di costa, precisamente 950, la Puglia è la terza regione d’Italia per estensione del territorio costiero. La prima se si escludono le due regioni insulari. Ergo, il ‘prodotto mare’ incide maggiormente in chiave turistica. Nell’ambito del nuovo corso di programmazione strategica dell’assessorato al Turismo della Regione Puglia e di Pugliapromozione, è stato analizzato il prodotto turistico legato al mare, che, per ragioni di praticità e concretezza, è stato articolarlo in quattro componenti: il turismo balneare, crocieristico, nautico e pratica di sport acquatici.

Il turismo del mare ha garantito alla Puglia nel 2023 un numero di arrivi turistici superiore ai 3 milioni. Un’approssimazione per difetto, probabilmente, alla luce di altra domanda che potrebbe essere arrivata sempre “grazie al mare”, ancorché non inclusa nelle quattro componenti qui analizzate, così come alla luce di porzioni di flussi turistici sempre difficili, per una ragione o per un’altra, da intercettare e contabilizzare.

Certamente si tratta di turisti dai profili differenti, a volte anche molto distanti, e per variabili sociodemografiche e per quelle comportamentali. Già in termini di permanenza media ci si trova di fronte a numeri molto diversi, dalle ore, più che giorni, dei croceristi, ai turisti balneari o nautici che spesso si trattengono per più di una settimana.

Quel che certamente li accomuna, oltre all’aver scelto la Puglia come unica destinazione, o come una di quelle selezionate, per la propria vacanza, è l’essere un potenziale cliente per alcuni operatori ed aziende del territorio, generare ed attivare dunque un impatto economico locale.

Negli 85 comuni coinvolti dal turismo del mare si distribuiscono oltre 620 strutture alberghiere, 5.530 strutture extra-alberghiere, circa 25.600 alloggi privati, più di 500 stabilimenti balneari, 94 centri per la pratica di sport acquatici, più di 30 marine e porti per la nautica da diporto, e sette scali crocieristici.

L’aspetto incoraggiante è che in termini di programmazione turistica, la Puglia non ha raggiunto la saturazione dell’offerta, talvolta sfiorata nei mesi di picco. C’è dunque spazio per crescere anche in assenza di nuovi investimenti per aprire nuove strutture ed incrementare il numero di posti letto, o di posti barca, e così via.

Se però si cambia aspetto, e si va sul tema dell’accessibilità e della mobilità interna, la valutazione dello status quo non può presentarsi positiva. Se dal punto di vista dell’accessibilità via mare non si segnalano criticità, vi è la necessità in chiave prospettica di impostare un percorso di miglioramento sia sulla mobilità stradale che sulla possibilità di arrivare per via aerea.

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