Foggia:La Giunta è fatta: ecco i nomi degli assessori, può cominciare l’era Episcopo

Rispettando le previsioni della vigilia, le quattro forze del campo largo progressista chiamate a imbastire la Giunta hanno completato il puzzle, ma l

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Rispettando le previsioni della vigilia, le quattro forze del campo largo progressista chiamate a imbastire la Giunta hanno completato il puzzle, ma la resa non è stata indolore.

I Cinquestelle scendono a più miti consigli, ma la sindaca Maria Aida Episcopo dichiarerà in aula di essere una tecnica in quota M5S. Chiarirà, così, una volta per tutte e pubblicamente, perché le pretese del Movimento siano state ridimensionate: gli alleati contavano nel novero delle caselle anche la sua indicazione.

Da qui, le due postazioni, vicesindacatura compresa, assegnate al partito di Conte. Prima della riunione decisiva, sono stati consultati gli eletti pentastellati, e il solo Nicola Formica si è fatto avanti per un posto nell’esecutivo. A lui saranno affidate le Attività Produttive.

“Sono un consigliere del Movimento 5 Stelle, non un fedelissimo della sindaca”, ci tiene a precisare. “Sono orgoglioso dell’esperienza condivisa con lei al Provveditorato agli Studi di Foggia, che ha prodotto stima reciproca e un legame profondo, ma vorrei chiarire e spiegare che ho scelto di candidarmi con piena convinzione ed entusiasmo, mettendo a disposizione la mia esperienza e disponibilità, nel Movimento 5 Stelle”. Dunque, sarà espressione del M5S.

Il suo ingresso in Giunta farà scattare il seggio di Francesco Salemme ‘Cisky’, che il riconteggio dell’Ufficio Centrale aveva relegato a primo dei non eletti.

Al Welfare, con il beneplacito della sindaca che preferiva una donna e un profilo più attinente, c’è la veterinaria M5S Simona Mendolicchio, e a lei dovrebbe essere conferita anche la carica di vice sindaco.

Esaudite tutte le richieste del Partito Democratico: al più suffragato Davide Emanuele sarà affidato il Bilancio e ad Alice Amatore la Cultura. Entrano, così, in Consiglio comunale al loro posto Anna Rita Palmieri e Italo Pontone.

Dem anche la presidenza del Consiglio comunale: ai voti, giovedì 14 dicembre, nella prima riunione, ci sarà il nome di Lia Azzarone, ma dovrà fare a meno, con tutta probabilità, dei Cinquestelle.

È un tecnico, ma arriva dal cerchio magico del Sindaco Antonio Decaro l’ingegnere Giuseppe Galasso, assessore ai Lavori Pubblici che sarà presentato giovedì, ma entrerà ufficialmente in squadra l’1 gennaio.

Con Foggia sceglie Giulio De Santis e Domenico Di Molfetta allo Sport, primo dei non eletti. Entra in Consiglio, dunque, Antonello Rizzi.

La partita sarebbe stata già chiusa, se non fosse per un’indicazione di Tempi Nuovi che mette zizzania. Sergio Clemente, che aveva lavorato in tandem alla lista con Rosa Cicolella, ha bilanciato l’impegno di Azione e del gruppo che aveva portato Italia Viva nel simbolo proponendo al Personale Daniela Patano, segretaria cittadina del partito di Calenda, e all’Ambiente Lorenzo Frattarolo, ex coordinatore regionale del partito di Renzi.

L’eletto Mino Di Chiara ha dichiarato guerra sul nome di Frattarolo. La componente socialista, infatti, propendeva per lo scorrimento della lista, che avrebbe determinato l’ingresso in Giunta di Carmela Russo.

Peraltro, proprio Mino Di Chiara era in odor di nomina a capogruppo, eppure è finita diversamente, e quel ruolo è stato affidato a Paolo Frattulino.

Qualora non ci fosse posto per i socialisti in Giunta, sarebbe plausibile uno strappo in Tempi Nuovi con la nascita di un gruppo del Psi in Consiglio comunale, che potrebbe già contare non uno ma due membri, e semmai avere i numeri per avanzare in futuro richieste per una verifica.Oggi sono state convocate anche le altre forze della coalizione per quella che si configurava come una semplice informativa, dopo le richieste cadute nel vuoto di un incontro arrivato solo sulla soglia dei 50 giorni dalle elezioni.  

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