Da oggi tredicesime in arrivo nelle tasche di pugliesi

Tra lavoratori dipendenti e pensionati saranno poco meno di due milioni e mezzo i pugliesi e i lucani che, fino alla vigilia di Natale, riceveranno la

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Tra lavoratori dipendenti e pensionati saranno poco meno di due milioni e mezzo i pugliesi e i lucani che, fino alla vigilia di Natale, riceveranno la tredicesima mensilità nel portafogli.Tra lavoratori dipendenti e pensionati saranno poco meno di due milioni e mezzo i pugliesi e i lucani che, fino alla vigilia di Natale, riceveranno la tredicesima mensilità nel portafogli.

Natale a botta di rincari: la tredicesima non è mai stata così leggera

A livello geografico, in Puglia è la provincia di Bari quella che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate saranno quasi 852mila.

Seguono i quasi 406mila di percettori presenti nel Leccese, 295mila residenti nel Foggiano, 293mila nel Tarantino e 195mila nel Brindisino

Tra le realtà meno interessate, anche perché demograficamente più piccole delle altre, troviamo Matera con i suoi 100mila residenti-percettori.

A fare i conti è stato è l’Ufficio studi dell’Associazione artigiani e piccole imprese Cgia di Mestre secondo cui saranno complessivamente 35 milioni gli italiani che dal oggi riceveranno questa gratifica. Nei portafogli di queste persone finiranno complessivamente 40,7 miliardi di euro.

La «tredicesima», è bene ricordare, è una forma di retribuzione supplementare che viene corrisposta ai lavoratori dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Non beneficiano della mensilità aggiuntiva i lavoratori autonomi, partite Iva, lavoratori a progetto e parasubordinati.

Il focus sulle tredicesime segue di qualche giorno un’altra analisi sempre della Cgia che ha riguardato il «peso» delle buste paga in Italia, regione per regione e provincia per provincia. Sebbene Milano sia stata la realtà con gli stipendi più elevati (31.202 euro), la provincia di Bari la troviamo solo al 68esimo posto, cioè tra le probince con i lavoratori dipendenti più «poveri», percependo una retribuzione media lorda annua pari a 16.920 euro, a Taranto 16.513 euro, Brindisi 15.931, Foggia 14.709 e Lecce (al 95esimo posto) con una retribuzione media lorde di 13.819 euro.

La tredicesima, per tutti questi lavoratori (oltre che per i pensionati), rappresenta dunque una specie di toccasana. Soprattutto oggi che con la grave crisi economica gli analisti sostengono che molti italiani ridurranno le spese anche per il pranzo natalizio.

La tredicesima è un diritto di ogni lavoratore e si matura ogni anno in base ai mesi di lavoro svolti. La tredicesima di dicembre matura nel periodo che va da gennaio allo stesso dicembre dell’anno in cui si prende la mensilità aggiuntiva.

Certo, al momento appare difficile prevedere come saranno utilizzate le tredicesime da parte dei pensionati e dei lavoratori: secondo l’analisi della Cgia tra il pagamento delle bollette della luce, del gas e la rata del mutuo, anche quest’anno non saranno molti i soldi che verranno destinati agli acquisti natalizi. Visto l’andamento dei consumi registrato nella prima parte dell’anno, si stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali rimanga pressoché lo stesso del 2022, ovvero tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro. Un importo che rispetto a 15 anni fa, comunque, è dimezzato.

Come mai?

In primo luogo perché tantissimi italiani, approfittando del «black friday», anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni da mettere sotto l’albero. In secondo luogo perché in questi ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese «accessorie» e ciò ha comportato una conseguente flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.

Rispetto l’anno scorso, il volume economico complessivo della gratifica natalizia 2023 è aumentato di 7 miliardi. Quali sono le ragioni?
Innanzitutto perché rispetto al 2022 il numero dei dipendenti presenti nel Paese è cresciuto di quasi 400mila unità; dopodichè, va ricordato che anche il monte salari è salito rispetto all’anno scorso e questo è riconducibile, in larga misura, al fatto che alcuni importanti contratti di lavoro sono stati rinnovati. Nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, infatti, l’incremento è stato del 5%.

Anche quest’anno i generi alimentari dovrebbero confermarsi la tipologia di regalo natalizio più acquistato dagli italiani: seguono i giocattoli, i prodotti tecnologici, i libri, l’abbigliamento/scarpe e gli articoli per la cura della persona. Non c’è alcun dubbio che anche i cosiddetti regali “digitali” saranno tra i più gettonati: potendo essere acquistati senza doversi recare presso i negozi fisici, subiranno un ulteriore aumento rispetto ai volumi registrati l’anno scorso. In particolare gli abbonamenti a piattaforme streaming e buoni regalo per gli acquisti online.

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