Caro-vita e rischio usura dilagano anche in Puglia

«L’usura è un fenomeno diffuso e in crescita, che si nutre delle crisi di contesto. Difficoltà di accesso al credito, mancanza di liquidità, contr

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«L’usura è un fenomeno diffuso e in crescita, che si nutre delle crisi di contesto. Difficoltà di accesso al credito, mancanza di liquidità, contrazione dei consumi sono infatti i pioli di una scala sui quali sale rapido il rischio usura. E sappiamo che un imprenditore su quattro ritiene con grave preoccupazione che il rischio usura sia aumentato nell’ultimo anno», ha detto nei giorni scorsi a Roma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli in occasione della presentazione del libro di Mauro Bazzucchi e Lugi Ciatti «Sotto strozzo. Una storia vera», edito da Solferino. Per l’occasione erano presenti anche Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Patrizia Di Dio, vicepresidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia e Luigi Imperatore, comandante del Reparto Anticrimine di Roma dei Carabinieri.

Quello dello strozzinaggio è un fenomeno che continua a tenere sotto scacco le imprese del settore terziario. Anzi, il 27,8% degli imprenditori ritiene che quest’anno sia aumentata. Dunque, uno su quattro ha avuto notizia del fenomeno nella propria zona di attività. Aumenta, inoltre, fortemente la percentuale di imprenditori preoccupati per il rischio di esposizione all’usura (25,2%, con un balzo dell’8,7% su marzo 2023), un timore che però è più alto al Sud (29%) e al Centro (28,5%). Di fronte al fenomeno dell’usura, il 61,4% delle aziende ritiene che si dovrebbe denunciare e il 21,6% non saprebbe cosa fare. Forze dell’ordine (38,4%) con associazioni di categoria e organizzazioni antiusura (29,6%) sono i soggetti cui si rivolgono gli imprenditori minacciati.

L’usura si nutre delle imprese più fragili a causa della riduzione del volume di affari, della mancanza di liquidità e della difficoltà di ottenere un finanziamento: oltre la metà delle imprese (52,8%) ha registrato una maggiore difficoltà di accesso al credito rispetto allo scorso anno e quasi il 40% ha ottenuto meno credito di quanto richiesto.

Con il caro-vita, d’altra parte, è cresciuto l’indebitamento delle famiglie. Assoutenti in un report spiega che per il 2023 il debito medio sarà pari a 9.949 euro a cittadino, 22.674 euro a nucleo familiare. Aumenta pertanto il rischio usura anche tra i nuclei familiari visto che per reagire all’inflazione alle stelle degli ultimi due anni e alla rapida crescita dei tassi di interesse sui mutui, molti hanno pensato bene di intaccare i risparmi messi da parte (con la propensione al risparmio scesa secondo l’Istat del -3,6% nei primi sei mesi dell’anno rispetto al 2022), ricorrendo a prestiti e piccoli finanziamenti anche per affrontare le spese quotidiane o bussando alle porte degli strozzini.

In Puglia, ricordiamo, secondo i dati resi noti proprio dal commissario straordinario del governo, nel corso del 2019 ci furono 43 denunce di estorsione, 67 nel 2020, 62 nel 2021 e 26 nel 2022. Per quanto riguarda l’usura, le istanze presentate furono 40 nel 2019, 28 nel 2020, 27 nel 2021 e 16 nel 2022. Il fenomeno esiste, ma le denunce sono ancora poche. Tra le ragioni che, spesso, «trattengono» le vittime a denunciare, ci sono la vergogna e lo stigma che, è emerso, non sono da sottovalutare.

«Tuttavia – ha detto Sangalli – se l’usura è un fenomeno codardo e diffuso, è altrettanto vero che lo possiamo raccontare e contrastare in modo efficace attraverso la storia, i volti, la voce, il coraggio delle singole persone, delle singole famiglie che l’hanno vissuto sulla propria pelle.La condivisione restituisce dignità perché fa di una drammatica esperienza personale un insegnamento a disposizione di altri».

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