Puglia.giovane famiglia spiata per mesi, ora c’è una persona indagata

Famiglia con figlioletta di 4 anni spiata giorno e notte all’interno dell’abitazione in cui vive attraverso due telecamere nascoste: c’è un indaga

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Fasano, giovane famiglia spiata per mesi Ora c’è una persona indagata

Famiglia con figlioletta di 4 anni spiata giorno e notte all’interno dell’abitazione in cui vive attraverso due telecamere nascoste: c’è un indagato. Si tratta di un 50enne fasanese. Il fascicolo di indagine è stato aperto per le ipotesi di reato di detenzione di materiale pedopornografico e interferenze illecite nella vita privata.

Seguendo i fili delle due telecamere – un occhio elettronico, occultato nella luce di emergenza, era puntato, h24, sul letto matrimoniale; un’altra telecamera, nascosta nell’aspiratore, riprendeva ventiquattro ore su ventiquattro tutto quello che avveniva nel bagno – gli investigatori sono arrivati alla stanza-ufficio ubicata accanto all’abitazione in cui vive la famiglia che mesi è stata spiata giorno e notte. Il sospetto, di conseguenza, è che in quel vano della palazzina fosse allocata la “regia” del Truman Show in salsa fasanese.

La domanda è: era da quella stanza che chi ha ordito questo set cinematografico – che fa un baffo a quello del Grande fratello – poteva entrare attraverso un monitor nella vita di padre, madre e figlioletta condividendo con la famigliola ogni istante della sua esistenza, momenti di intimità compresi? Sulle indagini in corso, data l’estrema delicatezza della vicenda che vede coinvolta anche una bimba di pochi anni, vige il riserbo più assoluto da parte di inquirenti e investigatori.

Di certo c’è che il magistrato inquirente – titolare del fascicolo è il sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Giovanni Marino – ha disposto, oltre al sequestro delle due telecamere, anche l’acquisizione dei supporti informatici trovati nell’ufficio accanto all’abitazione-set. Il passo successivo sarà la creazione, da parte di un consulente tecnico che andrà ad essere nominato dal pm, di una copia forense di tutti i supporti informatici che sono stati posti sotto sequestro. La copia forense è la copia bit per bit dei dati digitali presenti in un dispositivo. Questa procedura consente di copiare – e, quindi, recuperare – anche i dati cancellati.

Con questa operazione inquirenti e investigatori potranno sapere se nel computer e negli altri dispositivi ci sono, o ci sono state, immagini “rubate” alla famiglia che, a sua insaputa, veniva spiata giorno e notte. Anche le due telecamere saranno consegnate al consulente che dovrà analizzarne le caratteristiche tecniche per accertare, tra le altre cose, se si tratta di dispositivi che erano collegati ad un impianto di registrazione. Lo step successivo per inquirenti e investigatori è cercare di capire se le immagini registrate nella casa fossero a uso esclusivo del “regista” o, invece, fossero destinate alla commercializzazione su siti illegali specializzati nella vendita di filmati a contenuto voyeuristico e hard. La presenza nella casa di una bimba di appena 4 anni, anche lei inconsapevole protagonista del “programma”, inevitabilmente allunga l’ombra sinistra della pedopornografia sull’intera vicenda.

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