“Il cellulare non è un baby sitter, no agli schermi digitali sotto i due anni”: l’allarme dei pediatri di Sipps

Il cellulare non è un baby sitter e non può servire a tenere buoni i bambini mentre, magari, si mangia. No a smartphone, tablet o pc nelle mani di

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mamma bambino cellulare

Il cellulare non è un baby sitter e non può servire a tenere buoni i bambini mentre, magari, si mangia. No a smartphone, tablet o pc nelle mani di bambini che non hanno ancora due anni. Ma anche ‘no’ a genitori intenti a rispondere a chat e messaggi mentre stanno giocando con i bambini o alla mamme incollate ai social mentre allattano un neonato. “Ora che lo so. Il cellulare può aspettare“, con questo titolo a effetto la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) promuove un’iniziativa di sensibilizzazione per mettere in guardia i genitori sui possibili rischi che l’avere tra le mani in modo troppo precoce i dispositivi digitali (dagli smartphone ai computer) possono comportare per i più piccoli. Così come, dicono, non vivere una vera interazione con i genitori (continuamente interrotta dalla presenza del cellulare) può a sua volta causare problemi, a partire dallo sviluppo del linguaggio. Se ne parla al XXXV Congresso della società, in programma a Bologna da oggi al 25 novembre.

I PROTAGONISTI DELL’INIZIATIVA

L’iniziativa è stata realizzata dall’assessorato all’Istruzione del comune di Bergamo in collaborazione con Ats Bergamo, pediatri di famiglia Bergamo, Garante per i diritti dell’infanzia e adolescenza del comune di Bergamo, Associazione Parole O_Stili, e con la partecipazione di SpazioUau, consulting company di Trieste specializzata nei servizi di comunicazione, marketing e sviluppo digitale, che ha ideato la campagna online e offline. Iniziativa presentata nuovamente alla platea dei tanti pediatri intervenuti al XXXV Congresso Nazionale della Sipps. Oggetto della campagna è, appunto, la sensibilizzazione degli adulti sugli effetti dannosi dell’utilizzo del cellulare da parte dei bambini sotto i 2 anni di vita.

IL CONGRESSO SIPPS A BOLOGNA DAL 23 AL 25 NOVEMBRE

La campagna ‘Ora che lo so. Il cellulare può aspettare’ è uno dei temi di cui si è discusso al XXXV Congresso Sipps dal titolo ‘Pediatria 5P – Predittiva, Preventiva, Personalizzata, Partecipata, Proattiva’: sono oltre 400 i pediatri riuniti fino a sabato 25 presso il Royal Hotel Carlton di Bologna per parlare delle numerose tematiche che riguardano la salute dei bambini e degli adolescenti: tra queste l’intelligenza artificiale, la telepediatria, la salute riproduttiva, la vaccinazione anti-influenzale, gli effetti extrascheletrici della vitamina D, la salute orale dei minori nell’ambulatorio del pediatra, i disturbi del neurosviluppo, l’uso degli antibiotici nelle infezioni respiratorie nell’età evolutiva, i disturbi del comportamento alimentare, lo screening pediatrico del diabete tipo 1 e della celiachia.

“IL CELLULARE PUÒ ASPETTARE”

La campagna di sensibilizzazione contro l’uso degli schermi digitali sotto i 2 anni vuole accendere i riflettori su una nuova emergenza, quella legata alle tecnologie digitali che, pur rappresentando una parte integrante dei processi di comunicazione, relazione e apprendimento di bambini, bambine e adolescenti soprattutto durante l’emergenza pandemica, svelano dei contorni di pericolosità legati al loro errato utilizzo o addirittura abuso.

UNA BRUTTA ABITUDINE MOLTO DIFFUSA

Con lo slogan ‘Ora che lo so’ , e attraverso una creatività multi soggetto, viene posta l’attenzione su comportamenti comuni che spesso gli adulti mettono in campo nella relazione con i bambini, sulle conseguenze negative che quei gesti comportano, sulle consapevolezze che dovrebbero nascere una volta conosciuti i rischi e i possibili disturbi derivanti dall’uso disinvolto dei device.

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