E se la Leggenda di Monte Sacro fosse un film animazione della Walt Disney Pixar?

E se la Leggenda di Monte Sacro fosse un film animazione della Walt Disney Pixar? I monaci volanti, Tagliata, il tunnel sotterraneo, l'Abate Gregor

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E se la Leggenda di Monte Sacro fosse un film animazione della Walt Disney Pixar?
I monaci volanti, Tagliata, il tunnel sotterraneo, l’Abate Gregorio, il fantasma del bambino ritrovato nell’abbazia
testo della leggenda  tratto da MATInates, mattinatesi si nasce” di Antonio F. P. Latino. Luigi Basso Editore. Mattinata 2007

La storia è tra le più brutte e cruente che mi sia capitato di ascoltare e narra di 12 monaci dimoranti all’interno del convento, intenti ognuno alla propria occupazione durante il giorno, ma a sera alla ricerca di qualche diversivo gaudente con il quale riempire il monotono dopo cena. A capo di questa strana combriccola il monaco maestro, forse la più alta autorità all’interno del cenobio, che si occupava anche dell’istruzione dei poveri figlioli dei villici del circondario.

Questi un giorno, al termine di una lezione, propose ai bambini, per poter imbastire un gioco di portare, l’indomani, ciascuno un preciso oggetto che avrebbero dovuto prelevare all’interno delle proprie abitazioni: così chiese ad uno un coccio rotto, ad un altro un pezzetto di tela, ad un altro una corteccia di cacio. All’ultimo dei bambini chiese, quasi titubante, una ciocca dei capelli della propria madre, prelevata di nascosto dal pettine col quale usava acconciare le grosse trecce raccolte dietro il capo. Era questa una donna molto bella e a tanto ben di Dio il nostro monaco non era stato affatto indifferente.

Di qui l’idea del gioco architettato apposta per poter orchestrare oscuri sortilegi. Il dì seguente tutti i bambini puntualmente consegnarono quanto era stato loro richiesto, ad eccezione dell’ultimo che, invece della prescritta ciocca, mise tra le mani del maestro dei peli strappati ad una capra. Durante la notte, mentre all’interno del convento i congiurati si preparavano a mettere in atto i loro giochi malefici, dal sacco contenente gli oggetti procurati dai ragazzi, venne fuori un grosso vaglio di capra, una pulegna appunto, che cominciò a roteare nell’aria spaventando i poco santi uomini di chiesa.

Ne seguì un gran parapiglia, al termine del quale, passata la paura, si resero conto dell’inganno subito ad opera del furbo giovincello: furioso il monaco maestro annunciò una punizione esemplare per il dì seguente. Infatti il poveretto fu punito con il taglio della testa che, magicamente gli venne riattaccata sul collo.

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