E l’epilogo dell’amministrazione Rotice finisce nelle aule giudiziarie

Era del tutto scontato che la tragicommedia dell’amministrazione comunale Rotice finita miseramente bocciata dalla maggioranza dei consiglieri comunal

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Era del tutto scontato che la tragicommedia dell’amministrazione comunale Rotice finita miseramente bocciata dalla maggioranza dei consiglieri comunali, finisse nelle aule giudiziarie. Ad attivare le opportune procedure giudiziarie è stato l’on. Giandiego Gatta nei cui confronti si è riversata la velenosa reazione dell’ex sindaco ed ex alleato di Forza Italia “rea” di aver tolto la spina ad un governo rilevatosi costellato di intrighi e manovre ombrose e dunque provocando la fine dell’esperienza Rotice a Palazzo San Domenico.

Da quel momento l’ira dolorosa dell’imprenditore edile manfredoniano assurto agli incensi del Palazzo di Città dal quale è stato trascinato con fermezza nella polvere del rifiuto, si è esplicitata in conferenze-monologo (mai con contradittorio) infarcite di accuse a destra e a manca ben oltre il lecito e comunque tutte da verificare. Un delirium convulso che è valso ad evidenziare l’indole e il carattere di un personaggio che era riuscito ad incantare la gente e la stessa “scafata” Forza Italia che ha sostenuto e accompagnato la sua elezione a sindaco.

Poi le cose sono andate diversamente da come erano state promesse fino al traumatico epilogo ad appena meno di un paio di anni di mandato. La reazione dell’«ex» è stata impulsiva e furiosa. Ha lanciato accuse e critiche rabbiose per mari e per monti, sventolando gli euri a decine di migliaia che avrebbe elargito ai suoi supporter. In tanti non lo prendono per nulla in considerazione. L’on. Giandiego Gatta ha invece risposto con decisione alle accuse di particolare virulenza rivoltegli da Rotice.

«Le dichiarazioni rilasciate dall’ormai ex sindaco di Manfredonia – prende atto in un comunicato – defenestrato dalla sua maggioranza, sono a dir poco deliranti. Affermazioni infamanti e diffamatorie lanciate contro chiunque sia ritenuto responsabile dell’epilogo della sua amministrazione. Davanti a tanto ingiustificato livore e dinanzi a così isteriche e vergognose calunnie, c’è poco da commentare: è necessario – afferma Gatta – reagire prontamente nelle sedi giudiziarie competenti, con tutte le conseguenze di legge, a tutela della mia immagine e della mia onorabilità, nel pacato quanto rigoroso rispetto della verità». L’on. Gatta ha dato mandato ai suoi avvocati di provvedere.

Un patetico e inutile intermezzo quello inscenato dall’ex sindaco finito nelle cronache nazionali, che decisamente non ci voleva: una baraonda sconsiderata che nasconde scenari inconfessabili, che acuisce lo smarrimento dei cittadini, che va ad aggiungersi al carnet degli orrori della politica locale già abbondantemente lungo e assortito di fatti e personaggi che non hanno di certo giovato a Manfredonia svalutata in tanti suoi aspetti essenziali. La miserrima coda arruffata e maligna di questa 21esima consiliatura che non si sa come andrà a finire, ha evidenziato personaggi niente affatto affidabili e per nulla pensosi delle sorti della città. Tanti, troppi i susurri che prospettano manovre e mire utilitaristiche che vanno smascherate e chiarite una volta per tutte. È tempo di fare pulizia profonda e decisa per consentire ai cittadini probi di pensare positivo, trasparente, coscienziosamente, a come fare per assicurare seriamente la ri-nascita della città.

  Michele Apollonio

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