Rsa inaccessibili, da 980 a 1600 euro la retta per trattenere i pazienti: “Famiglie e anziani in difficoltà”

Continua lo stato di agitazione dei familiari degli ospiti delle rsa in seguito all’aumento delle rette mensili deliberato dalla Regione Puglia e

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Rsa, stangata sui pazienti: impennata per le rette in Puglia

Continua lo stato di agitazione dei familiari degli ospiti delle rsa in seguito all’aumento delle rette mensili deliberato dalla Regione Puglia e preteso dalle Strutture.

Dopo mesi di contestazioni e di proteste che sono state caratterizzate da tensioni ed addirittura, in casi estremi, dalle dimissioni forzate degli ospiti anziani, fragili e disabili da alcune Strutture, con la conseguenza che sono stati anche aperti dei fascicoli presso le Autorità Giudiziarie, il mondo associazionistico impegnato nella battaglia civile si è dato appuntamento a Foggia nella gionata di oggi, presso la Sala Riunioni dell’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine. 

L’incontro è stato organizzato Gruppo operativo Rsa Santa Maria Don Uva di Foggia, in collaborazione con l’Associazione di Impegno Civico ‘Io Ci Sono!’, con sede ad Andria, rappresentata, per l’occasione a Foggia, dal suo Presidente, Savino Montaruli. 

La conferenza stampa è stata indetta per illustrare le ragioni di chi, in seguito agli aumenti, addirittura si vedrebbe costretto a contrarre mutui per far fronte all’esagerato aumento delle rette mensili. “Un aumento che stravolge completamente le facoltà di assistenza ai propri familiari mettendo le famiglie in seria difficoltà e gli stessi ammalati, anziani, persone fragili e disabili ospitati nelle strutture, in gravissimo disagio psicologico e morale”, commentano Irene Santo e Savino Montaruli. 

“Ricordiamo che nelle ultime ore anche in seno alla Regione Puglia è in corso un dibattito politico sulle conseguenze di questa sciagurata decisione. Da parte nostra rinnoviamo l’appello al Presidente Michele Emiliano ed all’Assessore alla Sanità Palese affinché rivedano le loro posizioni rendendosi conto dei gravissimi disagi e delle conseguenze di un’azione che colpisce i più deboli. Anche da parte nostra stiamo ancora aspettando un’audizione in Terza Commissione. E’ opportuno ricordare che la tariffa giornaliera determinata dalla Regione Puglia è di ben 100,33 euro (circa tremila euro al mese). Fino al 30 settembre dell’anno 2022 tale somma veniva ripartita per il 70% a carico della Asl (circa duemila euro al mese) ed il restante 30% (circa mille euro al mese) a carico dell’ospite. Con la Deliberazione di Giunta nr. 659/23 la stessa Regione Puglia ha stabilito che a decorrere dal primo luglio 2023 anche i pazienti ricoverati antecedentemente al primo ottobre 2022 avrebbero dovuto transitare al pagamento della quota parte del 50%, invece della quota parte del 30% che già pagavano. È evidente – concludono gli organizzatori – che per gli ospiti già presenti nelle strutture e per i loro familiari questa decisione ha stravolto la vita quindi da parte nostra continueremo a contrastarla con tutti i mezzi, non escludendo eclatanti azioni di protesta presso la Regione”. 

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