Sfratti, sono migliaia le famiglie pugliesi senza tetto

Gli sfratti costituiscono «un’emergenza nazionale che Governo e Regione non affrontano»: l’attacco di Nicola Zambetti, segretario generale Sunia P

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Sfratti, sono migliaia le famiglie pugliesi senza tetto

Gli sfratti costituiscono «un’emergenza nazionale che Governo e Regione non affrontano»: l’attacco di Nicola Zambetti, segretario generale Sunia Puglia è diretto e arriva all’indomani della pubblicazione, da parte del ministero degli Interni, del report delle esecuzioni e degli sfratti convalidati ed eseguiti nel 2022. Dati, a detta di Zambetti, impietosi che «confermano quanto in questi mesi il Sunia ha denunciato».

Nel dettaglio, nel corso dello scorso anno, in Puglia sono stati convalidati 2801 sfratti, di cui 2350 per morosità e 451 per finita locazione. Sono state richieste 5775 esecuzioni di cui 1050 eseguiti con assistenza della forza pubblica. In media, le esecuzioni sono aumentate, rispetto al 2021, dell’87% e, in particolare, a Bari e provincia l’aumento è stato del 206%, nella Bat del 183% e a Foggia del 166%. Ancora, anche le convalide di sfratto sono aumentate rispetto al 2021: a Bari l’aumento registrato è stato dell’8,41%, nella Bat dell’11,58%, a Brindisi del 18,58%, a Foggia del 12,54% e a Lecce del 14,40%.

Non solo. Il Sunia denuncia anche l’aumento degli sfratti per finita locazione, con la conseguenza che questi alloggi «una volta liberati dall’inquilino saranno destinati alla locazione breve o trasformati in b&b, fenomeno che sta trasformando le città, espellendo le famiglie e creando forti disagi e insicurezze ai proprietari utenti degli alloggi». Da qui la richiesta di «un intervento legislativo nazionale e regionale serio che regoli questo mercato e valorizzi le imprese turistiche che creano lavoro regolare e diritti. Le città senza i residenti non sono città».

Un problema di portata non indifferente, in considerazione del fatto che «il mercato delle locazioni si riduce sempre più ed è sempre più difficile trovare una casa in locazione e quando la famiglia la trova – denuncia ancora Zambetti – il canone supera il 50% del reddito familiare». Numeri per niente incoraggianti, corroborati dalle stime Istat, secondo le quali il 50% delle famiglie in locazione vive in uno stato di povertà.

«Il Governo dice di voler aiutare le famiglie ad uscire dalla povertà – spiega Zambetti – ma per il 2023 non ha rifinanziato il fondo di sostegno alla locazione, né prevede di farlo con la Finanziaria del 2024. L’assenza di interventi aumenterà le tensioni sociali che si scaricheranno sui comuni che senza risorse e alloggi a canoni sostenibili non saranno in grado di dare risposte ai cittadini».

Una soluzione potrebbe arrivare da interventi mirati e aiuti specifici, come precisa il Sunia Puglia, riservati «alle famiglie in locazione e alle famiglie che si sono indebitate nell’acquisto della prima casa a mutuo variabile». Numeri alla mano, nel corso di quest’anno, saranno oltre 21mila le famiglie pugliesi che non riceveranno il contributo integrativo al canone di locazione.

per questo, il sindacato «chiede al Governo un intervento strutturale, certo ed adeguato di aiuto alle famiglie per pagare il canone di locazione. Subito un finanziamento di 900 milioni per l’anno 2023. Il ministro Matteo Salvini continua in annunci di un fantomatico Piano casa nazionale e non incontra i sindacati per illustrare le risorse disponibili e come intende dare delle risposte immediate alle famiglie in difficoltà».

Al Parlamento, il Sunia chiede «una legge quadro nazionale di riforma dell’edilizia sociale pubblica con finanziamenti continuativi per aumentare il patrimonio pubblico attraverso il recupero degli immobili non utilizzati e delle aree demaniali nonché finanziamenti per mettere in sicurezza il patrimonio pubblico con interventi di consolidamento ed efficientamento energetico».

Un appello anche alla Regione che, per il sindacato «deve riprendere un tavolo di confronto su questi temi con i sindacati degli inquilini che da oltre un anno attendono la convocazione della cabina di regia sulla emergenza abitativa e il Consiglio regionale deve impegnare risorse continue per rendere abitabili gli oltre 2000 alloggi pubblici che non possono essere assegnati alle famiglie in quanto non abitabili».

Nelle more di questi incontri, «nelle prossime settimane il Sunia avvierà una raccolta di firme per il diritto alla abitazione che si concluderà con una grande iniziativa nazionale a Roma».

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