Smart working fragili, Calderone: “Stiamo ragionando su proroga, decisione a breve”

Il governo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni valuterà la situazione relativa allo smart working. Le norme garantiscono il lavoro agile fin

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Il governo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni valuterà la situazione relativa allo smart working. Le norme garantiscono il lavoro agile fino al 31 dicembre 2023 per soggetti fragili e genitori di under 14. Per i super-fragili, la proroga scade il 30 settembre.

Un lavoratore in smart working

Smart working, le regole

Se genitori di under 14 e lavoratori fragili hanno una situazione definita fino alla fine dell’anno, il 30 settembre scade la proroga per il lavoro agile per i lavoratori definiti super-fragili: la categoria comprendelavoratori pubblici e privati affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità. Le norme fino al 30 settembre prevedono che il datore di lavoro assicuri lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile.

Smart working e fragili, cosa ha detto Calderone

“Ci stiamo ragionando. La norma sullo smart working rispondeva ad una logica emergenziale sulla base di dati epidemiologici che oggi ci dicono che in questo momento la situazione è differente rispetto al 2020, quando è stato introdotto questo strumento. Stiamo però facendo delle valutazioni sui fragili che saranno oggetto di scelte nei prossimi giorni”, dice la ministra del Lavoro, Marina Calderone, a margine della presentazione del Manifesto Cisl sul lavoro risponde a chi gli chiedeva se il governo fosse intenzionato a prorogare le norme sul lavoro agile. “Stiamo ragionando su una eventuale proroga perché quella era una norma a fini emergenziali”, spiega.

Pensioni

Calderone ha disegnato il timing degli incontri con imprese e sindacati sul dossier pensioni: “Aspettiamo di chiudere i dati della Nadef e poi certamente ci sarà un altro incontro con le parti sociali: faremo delle valutazioni, delle considerazioni che ovviamente terranno conto di quelli che sono i vincoli di bilancio e le disponibilità di risorse che abbiamo”. L’Osservatorio della spesa previdenziale e assistenziale nel frattempo ha concluso i suoi lavori e, ha spiegato ancora la ministra, “ha messo a punto delle analisi e delle valutazioni sulla base delle quali procederemo a fare quelle che saranno le considerazioni”.

Costi contributivi per le imprese

Calderone ha aperto alla proposta Cisl per una rimodulazione dei costi contributivi per le imprese in caso di contratto a termine in una logica inversamente proporzionale alla durata del rapporto di lavoro. L’assicurazione è arrivata dal palco del convegno del sindacato di via Po. “Farò una riflessione attenta su quella che è la vostra proposta dei contributi aggiuntivi per i contratti a termine al contrario. Mi sembra una operazione di buon senso: più è lungo il contratto più c’è la possibilità che quel contratto si trasformi in una posizione a tempo indeterminato che quindi non va penalizzato. Sul contratto di breve durata sarebbe una riflessione adeguata perché è giusto che quel contratto, salvo la stagionalità, possa avere un diverso trattamento”, ha spiegato tornando però a difendere il pacchetto lavoro dello scorso maggio con cui il governo ha reintrodotto le causali per i contratti a termine.

Salario minimo

La ministra del Lavoro ha poi ribadito, dal palco della Cisl, la sua visione relativa al salario minimo legale che sta infiammando il dibattito politico: “Non sono soddisfatta di un dibattito che incentra intorno a un numero, a un valore orario, quella che è una riflessione molto più ampia e che deve estendersi fino a toccare la qualità della contrattazione. Il valore di un contratto è determinato non esclusivamente dall’importo della retribuzione oraria: il valore di un contratto invece è dato da tutta una serie di strumenti e garanzie che la contrattazione riesce a mettere in campo nella dialettica con i sindacati maggiormente rappresentativi”.

“Sarebbe molto semplice oggi dire stabilisco nove euro ma qualcuno mi deve dire come li ha individuati e su che base. Mi sembra più un gioco: ormai abbiamo detto quello e non possiamo più tornare indietro, quindi quello è”, ha aggiunto. “Se veramente vogliamo cambiare questo Paese, se veramente vogliamo cambiare il mondo del lavoro noi dobbiamo usarlo in modo pragmatico e soprattutto farlo senza farci attrarre dalle chimere da chi poi su alcuni temi costruisce dei percorsi molto teorici ma con pochi riflessi nella vita reale delle persone. E quando c’è un buon sindacato che contratta a livello nazionale e a livello decentrato queste sono buone regole del gioco: ecco perché bisogna guardare alla qualità del contratto”, ha sottolineato Calderone.

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