Fondi comunitari per aumentare l’occupazione, la Regione Puglia studia la strategia: “Formazione dedicata ai lavoratori di ogni età”

"Il salario minimo può essere lo strumento per dare dignità al lavoro ma non basta. Occorre accompagnare al lavoro giovani, meno giovani, disoccupati

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“Il salario minimo può essere lo strumento per dare dignità al lavoro ma non basta. Occorre accompagnare al lavoro giovani, meno giovani, disoccupati e chi si trova in una situazione di fragilità”. Lo ha dichiarato ieri l’assessore regionale a Lavoro, formazione, istruzione, università e diritto allo studio, Sebastiano Leo, durante una tavola rotonda tenutasi nella Fiera del Levante e dedicata alle politiche attive per l’incremento dell’occupazione.

“Serve fare formazione, essere connessi con il mondo del lavoro, cercare in tutti modi di allineare domanda e offerta di lavoro – ha precisato l’assessore regionale – Ci sono tanti nuovi lavori, per questo dobbiamo formare le giovani generazioni, occorre un’offerta formativa adeguata e la Puglia in questo senso è un’eccellenza”.

Al dibattito ‘La dignità del lavoro tra politiche attive e salario minimo’, secondo quanto riporta AdnKronos, hanno partecipato anche la direttrice del dipartimento Politiche del lavoro, istruzione e formazione della Regione Puglia Silvia Pellegrini, la Segretaria generale della Cgil Puglia Gigia Bucci, il presidente della Legacoop Puglia Carmelo Rollo, la professoressa associata in Economia Politica presso il dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro Valeria Cirillo, il presidente dell’Anpal servizi Massimo Temussi e la responsabile area strategica ‘Ricerca economica ed Informazione statistica’ – Arti Puglia, Annamaria Fiore.

“Cerchiamo – ha spiegato la direttrice del dipartimento Politiche del lavoro, istruzione e formazione della Regione Puglia, Silvia Pellegrini – di fare il punto per capire la strategia da mettere in atto perché con le nuove risorse dei comunitari della programmazione Por 21-27 si possa creare misure efficaci che evitino il furto del futuro alla popolazione della nostra regione, ai giovani ma anche a tutti coloro che per tante ragioni sono fuoriusciti dal mondo del lavoro e che devono rientrare. Tutti devono avere la possibilità di mettere a disposizione del territorio la loro competenza, conoscenza, le proprie attitudini, la propria creatività, il proprio entusiasmo in uno sforzo corale di costruzione di comunità”.

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