Turismo, in Puglia i prezzi sono cresciuti del 99% rispetto al 2019

«In Puglia a luglio e agosto non c’è stato un aumento smodato delle tariffe alberghiere, siamo nell’ordine del 25%. Semmai il grosso è stato fatto l’a

Rayan non ce l’ha fatta, morto il bimbo caduto nel pozzo
raccolta firme per abrogazione legge "porcellum"
Auto elettriche, governo frena su incentivi: costa troppo

«In Puglia a luglio e agosto non c’è stato un aumento smodato delle tariffe alberghiere, siamo nell’ordine del 25%. Semmai il grosso è stato fatto l’anno scorso. Ecco perché ci sono quel +99% per le strutture medie e quel +138% rispetto al 2019». Marco Malacrida commenta i dati gentilmente concessi alla Gazzetta da Str, divisione di CoStar Group, questa azienda è leader nei servizi di benchmarking che, tradotto, sarebbe il confronto dei risultati della propria impresa con quelli dei concorrenti, analisi dei dati e informazioni strategiche di alto livello nei mercati mondiali dell’ospitalità.

In una regione che continua a scontare una cronica mancanza di dati puntuali e pubblici nonostante il settore sia trainante per l’economia, quelli che qui pubblichiamo in esclusiva sono i più approfonditi e recenti. Arrivano da Londra e si riferiscono a un campione di 33 hotel di Puglia, pari a 2.712 camere, e nella categoria Luxury a 5 strutture, pari a 365 camere. Mettono in relazione l’andamento di questa estate, incluso il mese di agosto i cui valori ovviamente sono ancora preliminari.

Malacrida è “ambassador” di Str, è il fondatore di Italia Hospitality (associazione che promuove e attrae investimenti in Italia) e partner di TrustYou.

Dott. Malacrida, la Puglia in termini generali ha oltre il 20% di camere non occupate con una flessione che si evidenzia ad agosto nel confronto 2023-2022 ma anche 2023-2019. Avere un tasso di occupazione del 76-77% è fisiologico o è segno che c’è qualche difficoltà?

«Sopra il 70% è buono. Poi però questa è una media. Diciamo che l’albergo pieno al 100 per cento non è la norma. È un po’ come le batterie del cellulare, l’ottimale è all’82%. Sopra quel livello c’è il rischio che tutto lavori in sofferenza, anche il personale. Anche se ci sono alberghi che hanno fatto il 100%, il 98%, per settimane. Diciamo che in Puglia c’è spazio per un miglioramento, ma le politiche tariffarie son state fatte tenendo in conto che i ricavi possono essere interessanti anche con una struttura che non riempie troppo».

Nel lusso, invece, vediamo un’occupazione saldamente oltre quota 85%? Come si interpreta questo dato?

«Tra 80 e 92% è il regime di massima redditività possibile».

Non è segno che avremmo bisogno di più camere di alta fascia?

«Diciamo che c’è spazio per più camere alta fascia in destinazioni che oggi non hanno strutture 5 Stelle Lusso, per esempio penso al Gargano. Anche nel sud del Salento qualcosa si sta muovendo. Hanno capito che c’è spazio. Secondo me poi arriverà qualcosa che è aperto tutto l’anno e che punti apertamente al benessere olistico, benessere mentale e fisico. E io li vedo lì i grandi miglioramenti per la Puglia».

Pensa al termale?

«Benessere. Penso al Lefay Resort sul Lago di Garda che al 50% lavora perché è sul Lago di Garda, ma la 50% perché fa benessere. Non solo trattamenti estetici, anche meditazione, agopuntura, abbinate a seri programmi di nutrizione per stimolare il corpo e, attraverso l’epigenetica, avere l’aumento della vita anagrafica in contemporanea con la giovinezza, diventare vecchi restando più giovani possibile. Dato l’aumento del numero di persone che possono permetterselo, si calcola che nascono 13.200 milionari al giorno e che ci sono 20 milioni di miliardari a mondo… L’Italia è considerata la gioielleria del mondo, soprattutto per il lifestyle, il modo di vivere sano italiano, soprattutto per il Sud che, quindi, è la culla ideale per far invecchiare giovanilmente i miliardari del mondo. E, dopo il grande investimento fatto negli anni dai Melpignano, ora che si sa che i Vip del mondo vanno in Puglia, hai già la platea. Manca l’offerta, quindi è un segmento di investimento che potrà fare fortuna e può fare la fortuna del territorio perché vorrebbe dire occupazione stabile e nuove professioni per i figli dei pugliesi».

O vai verso questa dinamica o verso Rimini?

«Senza fare paragoni nazionali, diciamo che c’è una richiesta per queste cose nel mondo, che sta crescendo a ritmi strepitosi. Da noi possiamo far atterrare questo target perché abbiamo le persone giuste, i prodotti naturali e stiamo ben posizionati e questo aiuta. Penso anche alla rigenerazione di strutture nate come medicali o ospedaliere e che possono essere declinate verso la prevenzione e il benessere».

Circa l’occupazione delle camere, dai dati Str vediamo che il Lusso è andato crescendo sia rispetto al 2022 sia rispetto al 2019. Vuol dire che è aumentato l’appeal dell’accoglienza di alto livello?

«Diciamo che l’elevata professionalità erogata da strutture come Borgo Egnazia, Rocco Forte Hotel Masseria Torre Maizza, è tale, offrono un tale livello eccellente, che si collocano ai livelli internazionali del lusso. È una nicchia, ma impatta sui territori. A Capri c’erano più gioiellerie che gelaterie negli anni ‘80-‘90 perché arrivavano gli americani che compravano chili di gioielli. Quando atterra un certo tipo di domanda il territorio si configura. E siccome chi ha aperto non è un improvvisato, questo non è un exploit, è un trend che non potrà che allargarsi sia in termini di mesi che di numerosità dei fruitori».

Parliamo di prezzi. Sul 2019 si evidenziano aumento del 99% e oltre.

«Il grande salto era stato fatto nel 2022. Adesso siamo al 25% rispetto all’anno scorso. Quest’anno si conferma il trend di valorizzazione del 24-25%. L’aumento del 70 c’è stato l’anno scorso. È bello capire che la Puglia può vivere di turismo. Escluso il balneare, perché il balneare fa boom due mesi l’anno con queste tariffe stratosferiche, ma la Puglia può vivere tutto il resto dell’anno. Saranno sempre meno le persone interessate all’abbronzatura e sempre più quelle che l’eviteranno perché invecchia la pelle, perché fa male, perché fa caldo».

Parliamo di RevPar, di fatturato per camera?

«C’è un recupero della redditività delle imprese che, in parte, recuperano il buco enorme del Covid. Il costo del personale e delle materie prime è aumentato vistosamente, per cui vedremo a fine anno come saranno i bilanci. Cioè non è che se sono aumentate le tariffe medie del 25% ci saranno profitti del 25% in più, semplicemente si sono garantiti gli approvvigionamenti di qualità. E poi io spero passi la legge sugli affitti brevi. Perché gli alberghi fanno tutto fatturato, ma cosa accade nell’extraalberghiero io non lo so. Ville e masserie… che ne è di questo mercato sommerso? L’evasione va stroncata e nel turismo servirà a rimettere alla pari diritti e doveri tra servizi di serie A e C».

COMMENTI

WORDPRESS: 0