Stop al fermo biologico, da Manfredonia a Bari torna il pesce fresco dell’Adriatico

Torna il pesce fresco a tavola in Adriatico con la fine del fermo pesca nel tratto di costa da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari,. A darne not

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Torna il pesce fresco a tavola in Adriatico con la fine del fermo pesca nel tratto di costa da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari,. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca Puglia nell’annunciare la fine del blocco che era scattato il 29 luglio scorso interessando le marinerie della Puglia, mentre restano fermi in porto i pescherecci nella fascia di costa da Brindisi a Taranto.

Via libera dunque – sottolinea la Coldiretti – lungo la costa adriatica a fritture e grigliate a “chilometri zero” realizzate con il pescato locale e meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero della stessa specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per nostrano.

IL PESCE DELL'ADRIATICO AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DELL'AQUILA - Virtù  Quotidiane - Il quotidiano enogastronomico

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – dice Coldiretti Puglia – vale 225milioni di euro, secondo i dati CREA, con una flotta operante lungo le coste pugliesi costituita da 1.455 battelli che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del tonnellaggio e il 12% della potenza motore, con le aree vocate di  Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti in mare aperto di spigole, ombrine e orate.

Intanto, quasi 8 pesci su 10 che arrivano sulle tavole sono stranieri – dice Coldiretti Impresa Pesca Puglia – spesso senza che i consumatori lo sappiano, soprattutto a causa della mancanza dell’obbligo dell’indicazione di origine sui piatti consumati al ristorante che consente di spacciare per nostrani prodotti provenienti dall’estero che hanno meno garanzie rispetto a quello Made in Italy. Per questo nei Mercati di Campagna Amica si organizzano eventi di informazione per far conoscere caratteristiche, qualità ed aiutare a fare scelte di acquisto consapevoli, soprattutto di pesce dei nostri mari a miglio0.

Una crisi quella del settore ittico tricolore che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo del pesce, che aumenta, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività della pesca è da anni in calo e quella dell’acquacoltura resta stabile, non riuscendo a compensare i vuoti di mercato creati dell’attività tradizionale di cattura.

Il fermo è caduto quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – con la spada di Damocle delle nuove linee di indirizzo del Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius che pende sulla Flotta Italia. La misura più dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Ma le nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, denuncia Coldiretti Impresapesca, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030.

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