Batteri potenzialmente tossici in mare: “Siamo in piena crisi, fino a settembre così”

Neanche il tempo di festeggiare l’assenza della temutissima  aLGA tOSSICA e l’eccellente qualità delle acque di balneazione che per il Gargano arriva

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Neanche il tempo di festeggiare l’assenza della temutissima  aLGA tOSSICA e l’eccellente qualità delle acque di balneazione che per il Gargano arriva un vero e proprio bollettino di guerra da parte dell’Arpa: dalla LAGUNA Ai cianobatteri sono arrivati sulle COSTE MARINE. “Colpa delle alte temperature, del mare calmo, della scarsità delle correnti e di questo ‘fiumiciattolo’ di cianobatteri che esce dal lago di Varano e segue la corrente che circola in senso antiorario in Adriatico” ci spiega la biologa marina e ricercatrice CNR Lucrezia Cilenti.

cubomeduse-2

Lo stato di salute del mare garganico, quindi, non è dei migliori ed è un’incognita, tant’è che il sindaco di Rodi ha emanato un’ordinanza di divieto di balneazione. “Si tratta di batteri potenzialmente tossici – precisa – ma non conosciamo la specie e quindi l’esatto grado di tossicità. Per questo è giusto correre ai ripari con il divieto di balneazione fino a quando non verrà ridotta la densità dei cianobatteri”. “Siamo in piena crisi – conclude – perché l’effetto benefico della morte di questi batteri non sarà immediato. Temo che la situazione sarà questa fino a settembre”.

Nessuna allerta, invece, per quanto riguarda l’avvistamento delle Carybdea marsupialis, ovvero le cubomedusa nelle acque del porto turistico di Rodi Garganico. Dal corpo cubico e dai lunghissimi tentacoli (ne sono quattro e possono arrivare fino a 30 centimetri), arriva dall’Atlantico, ma si è stabilizzata nel Mediterraneo già negli anni Cinquanta. Si presenta particolarmente attraente da un punto di vista visivo, ma sicuramente è meglio starne alla larga.

Sì, perché è pur sempre una sorta di medusa e come tale può provocare dei problemi, ma non così gravi come qualcuno in queste ultime ore aveva paventato sui social. “Indubbiamente è fra le meduse più urticanti presenti nel Mediterraneo – ci spiega la biologa – ma questo non deve spaventarci, nonostante il dolore provocato dal contatto sia molto acuto: passa dopo un po’”.

La Cilenti ci dice anche che in caso di puntura della cubomedusa, non è necessario correre al Pronto Soccorso (al netto di un eventuale shock anafilattico, ovviamente), ma sono sufficienti alcuni piccoli accorgimenti: “Sulla parte lesa bisogna fare degli impacchi con acqua salata calda o aceto e grattare con un pezzo di plastica simil carta di credito in maniera tale da asportare il maggior numero di nematocisti possibile. Ed è importante anche che le mani venute a contatto con la parte lesa o con la medusa non tocchino altre parti del corpo e le mucose”.

Insomma, tanto fastidio, ma nessun pericolo. Almeno per quanto riguarda le meduse.

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