Salute mentale, psicologo di base per tutti i pugliesi: parla Loredana Capone, prima firmataria della legge regionale

«Cura di te. Lo psicologo di base, un servizio pubblico per tutti» è il titolo dell’incontro in programma oggi, alle 18.30, al Comune di Bari. L’event

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«Cura di te. Lo psicologo di base, un servizio pubblico per tutti» è il titolo dell’incontro in programma oggi, alle 18.30, al Comune di Bari. L’evento è organizzato dal Pd e vedrà la partecipazione del governatore Michele Emiliano, del sindaco Antonio Decaro e del capogruppo Pd al Comune Marco Bronzini e gli interventi del segretario Pd Puglia, Domenico De Santis, della presidente del Consiglio regionale e vicepresidente nazionale Pd, Loredana Capone e della responsabile Salute e sanità Pd, Marina Sereni.

Puglia: Commissione approva legge istitutiva psicologo di base

Presidente Capone, come nasce l’idea di una legge per garantire l’assistenza psicologica per tutti i pugliesi?

«Dalla necessità di garantire il giusto supporto. La sanità non è un lusso e non si può intervenire solo sulla cura. È la prevenzione in molti casi a fare la differenza. Nel caso della salute mentale poi è fondamentale. Troppo spesso, infatti, sottovalutiamo il benessere psicologico dei nostri cittadini e, invece, la pandemia ci ha sbattuto in faccia le nostre fragilità. Non potevamo restare a guardare ed è per questa ragione che con gli uffici regionali, l’Ordine degli psicologici e le tante associazioni che operano ogni giorno sui nostri territori, ci siamo messi a lavorare per una legge che prevedesse, accanto ai medici di medicina di base e ai pediatri, anche la figura dello psicologo di base. Una legge di cui sono davvero orgogliosa, necessaria e giusta».

Prendere atto delle fragilità frutto del periodo pandemico e, più in generale, dei tanti disagi della società contemporanea è un punto di partenza per garantire un’offerta sanitaria sempre più performante oppure è la presa d’atto di una società sempre più in difficoltà?

«Le due cose si tengono. La società sta cambiando profondamente. E le nuove tecnologie con i nuovi sistemi di comunicazione stanno cambiando il modo di relazionarsi. Per un verso si è cittadini del mondo, per un altro profondamente soli di fronte al mondo. Sono stati 510 mila i pugliesi che, nel 2021, per la prima volta, si sono rivolti a uno psicologo, e il 31% della popolazione ne ha avuto bisogno almeno una volta nella propria vita».

Crede che questa legge potrà aiutare chi ha remore a condividere i propri problemi psicologici con uno specialista?

«È questa la sfida, ed è per questo che abbiamo voluto affiancare la figura dello psicologo di base a quella del medico di medicina generale e del pediatra. Non tutti, però, possono permettersi di ricorrere a un professionista privato, e allora questa legge viene in soccorso: il medico o il pediatra che ne valuterà la necessità potrà contare sul valido supporto dello psicologo di base fissando un appuntamento nel distretto sociosanitario di competenza».

Quando sarà varato il servizio e come funzionerà, a grandi linee?

«In questa prima fase di applicazione, col supporto degli uffici, proprio per consentire l’attivazione immediata, sarà garantita la presenza di uno psicologo per distretto ma abbiamo già raccolto la disponibilità a implementare risorse. La priorità d’accesso sarà data all’elenco degli psicologi e degli psicoterapeuti iscritti nella graduatoria regionale di specialistica ambulatoriale».

Venerdì scorso ha presentato due mozioni. La prima riguarda le madri medico…

«Riguarda i diritti delle lavoratrici. Diversamente da quanto accade nelle altre regioni, la Puglia ha deciso, nella formulazione della graduatoria per la Medicina generale, di non conferire il punteggio di servizio alle madri medico che hanno usufruito del periodo di sospensione per allattamento e assistenza ai figli nel primo anno di vita, pur avendo un contratto in essere a tempo determinato o indeterminato. Con la mozione chiediamo alla Giunta di porre in essere i provvedimenti necessari affinché il punteggio, invece, sia riconosciuto a tutti gli effetti».

La seconda riguarda i medici di medicina generale…

«I medici di medicina generale non sono sufficienti. Questo rischia di impedire l’accesso universale alle cure, uno dei capisaldi del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione. Con la mozione impegniamo la Giunta a istituire, con urgenza, un confronto tra Regione, medici di medicina generale e associazioni di categoria».

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