Puglia;Ulivi distrutti : un attacco mafioso minaccia il marchio made in Italy dell’olio d’oliva

Un altro caso di ulivi rasi al suolo: questa volta però a Terlizzi, nel cuore della olivicoltura di pregio della regione. Un avvertimento mafioso con

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Un altro caso di ulivi rasi al suolo: questa volta però a Terlizzi, nel cuore della olivicoltura di pregio della regione. Un avvertimento mafioso con 25 alberi di ulivo, per metà bicentenari, tutti di Coratina (la cultivar prevalente nella provincia) con i tronchi spezzati e lasciati sulla strada e le piante produttive più giovani danneggiate.

Finora atti simili avevano colpito altre aree olivetate, ma di scarso peso produttivo. Ora no. Ora quel che è accaduto nell’azienda Pileri in contrada Chiuso dei Cucchi, dà una lettura più complessa dell’apparente atto vandalico e basta.

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È un obiettivo diverso, mafioso appunto: attaccare l’immagine e il valore del marchio made in Italy dei prodotti agricoli italiani. Coldiretti Puglia ne è certa e parla perciò di una criminalità che vuole «distruggere la concorrenza e il libero mercato legale, soffocando gli imprenditori onesti e compromettendo la sicurezza delle campagne e la qualità dei prodotti»

Dall’impresa agricola danneggiata arriva una spiegazione ancora più articolata e preoccupante. Ottavio Pileri – l’ avvocato-olivicoltore che all’alba di mercoledì, alle ore 4,45, ha scoperto, allibito, quanto avvenuto nel suo fondo – invita a guardare alla prossima campagna olearia. «Le stime produttive mondiali – dice Pileri – calcolano circa 18 milioni di tonnellate di olio extravergine a fine campagna, con un gap di 10 milioni tenendo conto del tracollo spagnolo, dei 3 previsti per l’Italia e dei 4 per la Grecia. Dunque i prezzi saranno stratosferici»

E per inserirsi in questo business che in Puglia significa oltre 370mila ettari di terreno coltivato, 5 oli extravergine Dop e 1 Igp Olio di Puglia («la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia – come la chiama Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di produzione lorda vendibile di olio extravergine di oliva») certa criminalità legata alle produzioni agricole avrebbe cominciato a dare segnali chiari.

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