Ufficiale, Mister Rossi lascia il Foggia: “Scelta personale”

Ora è ufficiale, Delio Rossi non è più l'allenatore del Foggia. Il tecnico riminese ha annunciato poco fa la sua decisione. Motivi personali alla base

Coronavirus, collega di scuola del sindaco positivo: scatta la quarantena
Bisceglia (sindaco Mattinata) su incendio auto Rignanese
In Puglia pochi scolari possono accedere al servizio mensa: è tra le ultime in Italia

Ora è ufficiale, Delio Rossi non è più l’allenatore del Foggia. Il tecnico riminese ha annunciato poco fa la sua decisione. Motivi personali alla base della scelta: “Avrei preso la stessa decisione anche se avessimo conquistato la serie B. Per fare l’allenatore devi essere razionale e io qui non riesco a esserlo. Sono troppo legato visceralmente a questa piazza. Ho vissuto due mesi e mezzo da recluso e non ce la faccio. Per lavorare bisogna essere sereni, questa piazza ha bisogno di un allenatore meno coinvolto affettivamente. Non c’è nessun altro motivo. Sarò e rimarrò tifoso del Foggia“.

Non ci sono altri motivi: “La decisione è maturata tanto tempo fa. Avevo questa idea già un mese fa. Io sono un combattente, il problema è il troppo coinvolgimento. Non farei serenamente il mio lavoro, farei solo un danno al Foggia se rimanessi”. La comunicazione arriva dopo una breve ricostruzione della sua breve, ma particolarmente intensa avventura da tecnico rossonero: “Ringrazio il presidente che mi ha dato la possibilità di allenare il Foggia, mentre altri hanno solo fatto finta”.

Foggia, Delio Rossi: "Lascio, l'anno prossimo non sarò io l'allenatore.  Troppo coinvolto da questi colori"

Poi il pensiero alla squadra: “Questo è un gruppo incredibile. Non avete idea di quello che hanno fatto, di che cosa abbiano passato: 3 direttori sportivi, 5 allenatori, contestazioni, senza campi di allenamento. Ragazzi che hanno giocato con una gamba sola, chi con le infiltrazioni. E c’è qualcuno che si è permesso di contestarli, secondo me ingenerosamente. Io mi sono messo a disposizione dei ragazzi, loro l’hanno capito e si sono dedicati interamente a me. Li ringrazierò sempre per questo. Ringrazio tutti quelli che hanno permesso di cullare questo sogno”.

Non manca un appunto polemico anche per quello che è accaduto nella doppia sfida con il Lecco: “Non ho capito perché il risultato alla fine non sia arrivato. È successo qualcosa che esula dal calcio. Una idea me la sono fatta, ma la tengo per me”.

C’è anche tempo per ripercorrere con la mente l’avventura dei playoff: “La partita più insidiosa era la prima visto che venivamo da un lungo stop. Abbiamo lavorato tatticamente e fisicamente (ma senza esagerare). Poi c’è stata la gara di Cerignola, una squadra molto fastidiosa e ben allenata, co caratteristiche per metterci in difficoltà soprattutto sul suo campo. La partita al ‘Monterisi’ è stata condita da errori nostri e condizionata anche dal campo, perché lì devi giocare in una certa maniera. La partita della svolta è stata quella del ritorno, mi ha fatto capire che saremmo arrivati fino in fondo“. 

Per arrivare al doppio scontro con il Lecco, che ha spezzato i sogni rossoneri: “In panchina non sempre hai la prospettiva giusta. Ma il rigore non dato a Frigerio era lampante. Questa squadra non ha avuto quello che meritava. Ma questa non deve essere una scusante, né voglio passare per vittima”: 

COMMENTI

WORDPRESS: 0