Scontro fra treni in Puglia, tutti assolti tranne il capostazione di Andria e il capotreno. Le famiglie: “Questa non è giustizia, li avete uccisi di nuovo”

Arriva dopo 2.530 giorni, la sentenza a carico dei presunti responsabili del disastro ferroviario tra Andria e Corato, che il 12 luglio 2016 ha provoc

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Arriva dopo 2.530 giorni, la sentenza a carico dei presunti responsabili del disastro ferroviario tra Andria e Corato, che il 12 luglio 2016 ha provocato 23 vittime e 51 feriti. Il collegio ha condannato due dei 17 imputati, assolvendone 15. I condannati sono: Vito Piccarreta, quel giorno capostazione in servizio ad Andria, 6 anni e 6 mesi (erano stati chiesti 7 anni: 6 per omicidio colposo e 1 per falsità materiale in atti pubblici) e Nicola Lorizzo, capotreno sopravvissuto: 7 anni (la richiesta era di 6 anni).

Le reazioni

Drammatiche le reazioni in aula dei parenti delle vittime alla lettura della sentenza: “Questa non è giustizia, li avete uccisi una seconda volta”. Assolta anche la Ferrotramviaria. “È una sentenza deludente perché non riconosce le responsabilità dei vertici di Ferrotramviaria, per le quali la Procura ha fornito solidi elementi di prova”, ha detto l’avvocato Renato Bucci difensore di alcune parti civili (i parenti delle vittime).

Alle prime assoluzioni in aula, alcuni dei familiari sono scoppiati in lacrime, altri sono rimasti impassibili come Giuseppe Bianchino, papà di Alessandra morta a 29 anni. “Non è una sentenza giusta”, ha detto in lacrime Anna Aloysi, sorella di Maria morta nel disastro.”Questa sentenza viene dopo un processo lungo, difficile a cui abbiamo contribuito tutti. È una vicenda terribile come è evidente dalle reazioni dei parenti. Però la giustizia va rispettata sempre”. Lo ha detto Michele Laforgia, difensore assieme a Tullio Bertolino, di Ferrotramviaria dopo la sentenza che ha condannato due dipendenti della società di trasporti e assolto gli altri 14 imputati.

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