Ambiente, in Puglia per il consumo del suolo persi oltre 158mila ettari: “Rischio idrogeologico in 230 comuni su 257”

Secondo la Coldiretti Puglia nell'ultimo anno "risultano mangiati" 158.695 ettari di terra in Puglia, dove sono andati persi altri 500 ett

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Secondo la Coldiretti Puglia nell’ultimo anno “risultano mangiati” 158.695 ettari di terra in Puglia, dove sono andati persi altri 500 ettari di campagne per colpa della cementificazione e dell’abbandono che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile, con effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio e sul deficit produttivo e la dipendenza agroalimentare dall’estero.

Lo afferma in una nota in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente celebrata oggi dalle Nazioni Unite. “Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo, inoltre, si abbattono – aggiunge Coldiretti Puglia – i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire, oltre alla siccità che ogni anno aggrava il rischio desertificazione”.

“Intanto, sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi – segnala Coldiretti Puglia – sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori. Il rischio idrogeologico riguarda il 100 per cento dei comuni della Bat, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni”. “Il primo passo nella strada del recupero della capacità produttiva è – precisa Coldiretti regionale – lavorare sulle infrastrutture e sull’innovazione a partire dal sistema degli invasi necessarie per raccogliere l’acqua e combattere la siccità, ma occorre anche investire sulla digitalizzazione, con lo sviluppo di applicazioni di agricoltura di precisione”.

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