L’omicidio Prencipe a Foggia: cinque stub e perquisizioni fra pregiudicati dei clan rivali

Due fucilate, al volto e al torace, sparate a distanza ravvicinata. E' stato ucciso così, Salvatore Prencipe, di 59 anni  storico boss della 'società'

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Due fucilate, al volto e al torace, sparate a distanza ravvicinata. E’ stato ucciso così, Salvatore Prencipe, di 59 anni  storico boss della ‘società’  tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000. Nome eccellente della mafia foggiana perché ritenuto esponente di spicco del clan Trisciuoglio- Prencipe-Tolonese.

L'auto sulla quale viaggiava la vittima

L’agguato è avvenuto sabato sera intorno alle 21 in viale Kennedy alla periferia del capoluogo dauno, non lontano dalla caserma dei carabinieri.Prencipe era da poco uscito di casa, dove viveva con l’anziana madre. Era solo, fermo in auto. Pare stesse aspettando un parente quando all’improvviso un sicario lo ha raggiunto a piedi. Aveva il volto coperto. Ha sparato una prima fucilata infrangendo il parabrezza e colpendo il boss al torace. Poi una seconda fucilata, il colpo di grazia, dritta al volto. Subito dopo il sicario è scappato via. Ad attenderlo a poche decine di metri di distanza un complice alla guida di una Fiat Grande Punto. L’autovettura utilizzata per la fuga è stata ritrovata ieri sera stessa carbonizzata in via Sprecacenere, all’estrema periferia di Foggia. L’allarme agli operatori del 118 è stato dato da alcuni residenti della zona. Gli stessi che hanno assistito all’agguato. La loro testimonianza è stata fondamentale per gli uomini della squadra mobile per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio. In nottata i poliziotti hanno eseguito una dozzina tra perquisizioni e stub.  Accertamenti eseguiti – fa sapere chi indaga – nei confronti di pregiudicati appartenenti alle batterie criminali rivali: quella dei Moretti-Pellegrino-Lanza e quella dei Sinesi-Francavilla. Gli investigatori stanno anche visionando i filmati delle telecamere di sicurezza presenti lungo il percorso di fuga dei due sicari.
Si indaga per risalire al movente.Salvatore Prencipe era tornato in libertà dal 2015, dopo aver scontato la condanna per associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Venne coinvolto in due importanti  blitz contro la mafia foggiana come Double Edge (2002) e Poseidon (2004). Per gli inquirenti il vecchio boss negli ultimi anni si era allontanato dagli ambienti della criminalità organizzata. Prencipe scampò miracolosamente ad un agguato compiuto il 21 settembre 1999. L’uomo era fermo davanti ad un bar di Via Fania quando due killer a bordo di una moto spararono all’impazzata contro Prencipe ed altri due mafiosi foggiani. I tre rimasero illesi mentre un proiettile vagante uccise Matteo Di Candia, 62 anni, pensionato che in quel momento si trovava nel locale per festeggiare il suo onomastico.

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