Record di trapianti d’organo, la Puglia ha il cuore d’oro

Sono 50 i trapianti eseguiti in Puglia dall’inizio dell’anno, quasi 450 i pugliesi in attesa di un trapianto d’organo in Puglia (in Italia sono oltre

MISURE PER IL CONTRASTO E IL CONTENIMENTO SUL TERRITORIO COMUNALE DEL DIFFONDERSI DEL VIRUS COVID-19. INDIVIDUAZIONE AREE DA INTERDIRE AL PUBBLICO. LIMITAZIONE ATTIVITA’ DISTRIBUTORI AUTOMATICI.
Per una chiesa vicina ai più deboli, in ricordo di Mons. D’Addario
Bollettino Covid, calo netto di nuovi casi in provincia di Foggia.

Sono 50 i trapianti eseguiti in Puglia dall’inizio dell’anno, quasi 450 i pugliesi in attesa di un trapianto d’organo in Puglia (in Italia sono oltre 8mila) e tanti, troppi, sono ancora i potenziali donatori che rifiutano il prelievo.

Record di trapianti d’organo, la Puglia ha il cuore d'oro

Nelle ultime ore, è pur vero, è stato eseguito il sedicesimo trapianto di cuore al Policlinico di Bari (ad oggi la Puglia è la prima regione in Italia per questo tipo di intervento) da un donatore di Parma e il 14esimo trapianto di fegato da un donatore di Andria.

«Anche quest’anno sono numeri in salita – spiega, soddisfatto, il coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Puglia, Loreto Gesualdo -. Da tre anni siamo in continua crescita ed il 2022 è stato un anno record per i trapianti d’organo in Puglia. Siamo ancora lontani dai numeri del Nord, ma stiamo crescendo molto grazie alla sensibilità di tante famiglie e al lvoro di un grande team di professionisti, operatori sanitari che si sono messi a disposizione delle persone in attesa di un trapianto».

«Lo scorso anno – continua il prof. Gesualdo – sono stati prelevati 146 organi. Abbiamo eseguito 137 trapianti contro i 123 del 2021, un buon incremento. I trapianti sono stati eseguiti al Policlinico di Bari, perché nella nostra regione è possibile effettuare il trapianto di fegato, cuore e reni, mentre gli altri organi espiantati vengono inviati nei Centri trapianto di altre regioni italiane».

Uno degli ostacoli principali resta l’opposizione al prelievo degli organi, registrata dalle persone prima del decesso oppure riportata dai familiari in ospedale al momento della morte: per questo motivo circa il 30% delle potenziali donazioni non viene utilizzata, impedendo ogni anno la realizzazione di almeno altri 2mila trapianti.

«Dobbiamo abbattere questo muro delle opposizioni decisamente più alte paragonate al Nord Italia – commenta il coordinatore regionale trapianti – e prepararci ad una richiesta sempre più alta di trapianto per l’elevata prevalenza di malattie croniche del rene e del fegato nella popolazione generale. Il dono consapevole è un atto etico e civile nonché di grande amore verso chi soffre».

Quelli pugliesi, è pur vero, sono anche i più generosi Comuni italiani in tema di donazione di organi e tessuti secondo l’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti. L’Indice del dono fornisce una fotografia dell’impegno profuso dai Comuni italiani nella gestione del servizio di registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità.

Corato, nel Barese, è il comune più generoso d’Italia tra quelli medio-grandi (da 30 a 100mila abitanti). Il centro ha raggiunto un indice del dono di 77,65 su 100, oltre 10 punti in più del 2022, raggiungendo un tasso di consensi dell’81,5% e con un’astensione molto bassa intorno al 19,1%.

Leverano, nel Leccese, si posiziona invece terza tra i comuni medio-piccoli (da 5 a 30mila abitanti) con un indice del dono di 83,39 su 100, un tasso di consensi che si attesta sul 99,7% e una percentuale di astenuti del 39,2%.«Un plauso a questi due centri pugliesi – conclude il prof. loreto Gesualdo – Ne approfitto per lanciare veramente un invito alla sensibilizzazione alla cultura del dono. Donare è vita, quindi andiamo nei Comuni e sottoscriviamo la tessera d’identità e diamo il nostro sì alla donazione. È possibile dare il proprio consenso alla donazione anche attraverso l’App dell’Aido. Basta lo Spid e la frma digitale».

COMMENTI

WORDPRESS: 0